Stadio - UN VOLO D’AMORE - la recensione

Prima videocassetta per gli Stadio, dopo 15 anni di carriera e diversi successi che rimangono nel cuore degli appassionati di musica leggera italiana: un tributo ai propri appassionati, che hanno sempre tenuto ben stretto il filo che li unisce a questo gruppo, spesso snobbato dai grandi media nella stessa misura in cui continua a raccogliere successi e a crearsi un seguito di nuovi fans. "Un volo d’amore" è un viaggio di un’ora nella storia del gruppo, attraverso dichiarazioni spiritose, riprese backstage, inserti live e video promozionali: soltanto 10 i brani, che sono "Chiedi chi erano i Beatles", "Ho bisogno di voi", "Generazione di fenomeni", "Stabiliamo un contatto", "Disperato bisogno d’amore", "Ti perdonerei", "Un volo d’amore", "Maledettamericatiamo", "Cerca di non essere via" e "Muoio un po’". Inutile dire che del gruppo mancano diversi classici ("Ballando al buio", "Canzoni alla radio", "Allo stadio", "La faccia delle donne" e altre ancora, ma ciò nonostante questo homevideo si guarda volentieri e finisce per fornire un ritratto modesto e genuino del gruppo, che della modestia e della genuinità ha sempre fatto la propria bandiera.