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«ROCK & POLITICA 1968/1998 - 30 ANNI DI CANZONI DI PROTESTA - Artisti Vari» la recensione di Rockol

Artisti Vari - ROCK & POLITICA 1968/1998 - 30 ANNI DI CANZONI DI PROTESTA - la recensione

Recensione del 08 apr 1998

Arcana Editrice

La recensione

Agit-pop, lo aveva chiamato qualcuno, per sottolineare il rapporto stretto che veicolava insieme musica e politica, canzoni e impegno civile: è una storia vecchia come il mondo, o quanto meno come il mondo civilizzato, quello che segue la Rivoluzione Industriale con le sue migrazioni di popoli di lavoratori, con il primo brusco impatto antagonista tra u0omo e macchina. Ma la protesta non è stata solo industriale, ma anche pacifista, antirazzista, ecologista, caricandosi di volta in volta di valenze e significati che avevano comunque un solo avversario: l’autorità costituita. Il volumetto in questione, per quanto necessariamente incompleto nella sua realizzazione e selezione, mette insieme, dividendoli per argomenti, 78 testi di altrettante canzoni. Gli argomenti sono i seguenti: Guerra & pace, Contestazione/repressione poliziesca, Diritti civili, Nicaragua & Sudamerica, Irlanda, Razzismo & apartheid, Amerika, Disoccupazione, Nucleare, Nativi americani. Sulla scelta dei testi non è facile esprimersi, anche se, francamente trovare quattro canzoni di Jackson Browne e non trovare "Sun City" lascia un po’ d’amaro in bocca, soprattutto perché poi ci sono pezzi, anche validi, come quello di Johnny Clegg ("One (Hu)man one vote"), che non conosce nessuno. Comunque l’argomento è troppo vasto per una critica seria, per cui non lo sfioriamo. Ci limitiamo a dire, per questa volta, che gli spiegoni introduttivi ai vari argomenti sembrano un po’ tirati via. I testi sono ok, ma per saperne qualcosa di più sull’argomento, conviene leggere proprio l’approfondito "Agit Pop" di…., uscito per le edizioni EDT.

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