Paolo Talanca - FRA LA VIA EMILIA E IL WEST - la recensione

La collana “Storia della canzone italiana / I protagonisti”, che già comprende volumi dedicati a Lucio Battisti e Fabrizio De André, prosegue con un libro di cui è protagonista un artista vivente (e meno male per lui). La collana non ha un taglio definito: il libro su Battisti di Donato Zoppo è sostanzialmente una biografia umana e professionale, quello su De André di Enzo Gentile raccoglie i racconti di amici e colleghi del cantautore; questo di Talanca è un incrocio fra la biografia narrata per sommi capi (non nel senso che è tirata via, ma proprio che individua alcuni momenti topici della vita di Guccini, quasi più geografici che storici) e l’analisi della discografia ma, anche questa, attraverso l’esame e quasi l’esegesi di alcune canzoni particolarmente significative.

Talanca è uno che ne sa, e a parte certi compiacimenti autobiografici racconta e spiega con buon piglio. Non è aiutato, ahilui, dall’impaginazione del volume (lo so, l’ho già scritto a proposito dei libri della Hoepli, prima o poi Sara Taglialegne verrà a rigarmi la portiera dell’auto); i box su fondo arancione con testo scavato in bianco sono una sfida non solo all’attenzione del lettore, che ne viene distratto, ma anche alle sue capacità visive.

Franco Zanetti