Fitz and the Tantrums - MORE THAN JUST A DREAM - la recensione

Prodotto da Tony Hoffer (noto per aver in precedenza lavorato con artisti del calibro di Beck, M83, Depeche Mode e Phoenix) ai The Sound Factory di Los Angeles, “More than just a dream” è il fatidico secondo album per i Fitz And The Tantrums, band neo-soul/indie pop nata a Los Angeles nel 2008 da un’idea di Michael Fitzpatrick, voce principale e tastierista del gruppo. Dodici i pezzi presenti, che diventano quindici nella versione deluxe (alla versione standard si aggiungono una bonus track, un remix e una traccia video), pubblicati su Elektra dopo il “passaggio di contratto” della band dalla Dangerbird Records; un passaggio fortemente voluto da Jeff Castelaz, fondatore della Dangerbird e attuale presidente, appunto, della Elektra. “More than just a dream” arriva a tre anni di distanza dal fortunato disco d’esordio, “Pickin' Up The Pieces”, e si distingue per l’appeal (retro) pop dominante dei pezzi, dodici potenziali singoli della durata media canonica di tre minuti e mezzo; un sound all’insegna di sintetizzatori, debitore nei confronti di un certo pop anni Ottanta e farcito di bei ritornelli e melodie dalla presa immediata.