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«PRAY TO BE FREE - James Levy & the Blood Red Rose» la recensione di Rockol

James Levy & the Blood Red Rose - PRAY TO BE FREE - la recensione

Recensione del 27 feb 2012

Voto 6/10

La recensione

La genesi del primo disco di James Levy & The Blood Red Rose è quantomeno interessante.
James è un giovane del Vermont, innamorato della musica di Bob Dylan, che decide nei primi anni Duemila di trasferirsi a New York City. Qui forma i Levy ed incide due album incentrati su sonorità indie-rock alla Strokes.

Le cose non funzionano e la band si scioglie, portando James ad autoprodursi un disco solista, prima di conoscere la cantante Allison Pierce (metà delle The Pierces, duo che divide con la sorella).
La scintilla artistica scocca immediatamente ed alla produzione del nuovo lavoro a nome James Levy & The Blood Red Rose si interessa anche Guy Berryman, bassista dei Coldplay e già in cabina di regia per le The Pierces.
“Pray to be free” è un album in cui prevalgono le sonorità anni Cinquanta e Sessanta, duetti tra Levy e la Pierce che ricordano le collaborazioni tra Serge Gainsbourg e Jane Birkin, Lee Hazlewood e Nancy Sinatra.

Tracklist

01. Sneak into my room
02. Give me happiness
03. Cryin' to the river
04. Hung to dry
05. Pray to be free
06. Holy water
07. Keep my baby
08. Positively East Broadway
09. Painted red
10. Cry myself to sleep
11. Bums in love
12. Precious age of 13

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