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«MY MAMMA - La Rappresentante di Lista» la recensione di Rockol

La fluidità de La Rappresentante di Lista

Nel suo nuovo disco “My mamma”, che include - tra le altre - la canzone “Amare” presentata a Sanremo 2021, la band di Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina indossa abiti più pop che in passato.

Recensione del 23 mar 2021 a cura di Elena Palmieri

Voto 7/10

La recensione

“Quando passo in via degli uomini / Mi sento sempre la protagonista / Alle prossime elezioni sarò io / La rappresentante di lista”, recita il ritornello di “La rappresentante di lista”, brano incluso nel primo album di Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, “per la (Via di casa)”, uscito nel marzo 2014. 

Sette anni dopo quel disco dalle sonorità a tratti folkloristiche e da quella canzone, un po’ il manifesto del progetto nato nel 2011 dall’incontro tra la cantante toscana e il polistrumentista palermitano tanto da portare nel titolo il nome del gruppo, La Rappresentante di Lista ha debuttato in gara al Festival di Sanremo con il brano “Amare” e ha dato alle stampe la sua quarta prova sulla lunga distanza, “My mamma”. 

Dai festival alternativi a Sanremo

Sul palco dell’Ariston, dove la band si era esibita già nel 2020 accanto a Rancore nella cover di “Luce” di Elisa in occasione della serata dei duetti della settantesima edizione della manifestazione, la formazione capitanata da Veronica e Dario è riuscita a rimanere fedele alla sua scrittura e al suo mondo. Però, in occasione della sua partecipazione a Sanremo 2021, La Rappresentante di Lista ha in qualche modo indossato anche abiti più pop - oltre che a quelli firmati da Valentino. Con l’aiuto del suo storico collaboratore Roberto Cammarata e di Dario "Dardust" Faini, in “Amare” il gruppo ha unito la sua anima artistica meno convenzionale - più da headliner di un festival come il Miami, dove la band lo è stata davvero nel 2019, che da Ariston - con un linguaggio e sonorità più adatti per il pubblico nazionalpopolare di Rai1.

L’intero album “My mamma” gioca su questo connubio, risultando un lavoro capace di portare la musica del progetto di Lucchesi e Mangiaracina a più orecchie possibili (il disco si è piazzato alla quinta posizione della classifica degli album più venduti in Italia stilata da Fimi una settimana dopo la sua uscita). Tuttavia talvolta le dieci tracce del disco mancano di quella elettricità e teatralità che in passato hanno caratterizzato la musica e le esibizioni del gruppo.

“Queer pop band”

“Queer pop band” è la definizione che La Rappresentante di Lista dà di sé: “La nostra è una musica che non conosce confini. Da qui l'espressione 'queer' pop. Un tempo 'queer' era sinonimo di 'finocchio', oggi rimanda alla fluidità”, ha raccontato la band a Rockol
Nel suo nuovo album, con la copertina realizzata dall'artista palermitana Manuela Di Pisa e ispirata al dipinto "L'origine du monde" del pittore francese Gustave Courbet, la formazione capitanata da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina non si pone limiti, spazia dall’elettronica più frenetica al pop più delicato, ruba spunti rock e non manca di includere ballad solo piano e voce. 

“My mamma” si apre con il brano “Religiosamente”, che per tonalità e testo sembra riprendere la canzone “Woow”, conclusione del precedente disco “Go go diva” del 2018. “E mi ritorna in mente il giorno che eravamo / Sconosciuti io e te / Non c'era giorno senza di te”, canta con la voce squillante ma ferma Veronica Lucchesi in un passaggio della prima traccia del nuovo lavoro de La Rappresentante di Lista, rifacendosi a quell’idea di condivisione di un unico corpo che diventa collettività. Ma se nel disco del 2018 l’energia della band veniva declinata in sonorità più elettro-rock, in “My mamma” il viaggio de La Rappresentante di Lista prosegue su un piano meno aggressivo e primordiale, distante soprattutto dal folk dell’album “Bu bu sad” del 2015. La seconda traccia “Oh ma oh pa” e “Alieno”, il singolo apripista, sperimentano ambienti sonori diversi e racchiudono al loro interno l’intento del gruppo di compiere un salto mediatico attraverso sonorità orecchiabili. Nel primo brano fanno da padroni un ritornello accattivante e un arrangiamento corale, mentre nel pezzo pubblicato lo scorso febbraio è il ritmo frenetico, un po’ dance, ad ammaliare l’ascoltatore.

In “My mamma” si trova anche una canzone interpretata vocalmente da Dario Mangiaracina. In “Fragile” il polistrumentista palermitano, sostenuto da una base elettronica ritmica e da una sezione di archi, canta: “Io volo, volo, volo / E poi mi uccido, muoio / Per sentirmi fragile”. Protagonista indiscussa dell’intero “My mamma”, però, è la voce di Veronica Lucchesi, capace di essere limpida ma allo stesso tempo graffiante, potente ma anche soave. In un brano come “Sarà” - prodotto da Fabio Gargiulo, già affianco alla band per “Go go diva” - e nella ballad “Paesaggi stranieri” la cantante colpisce sia per la sua vocalità che per il suo modo di risplendere e allo stesso tempo assumere vigore per dare peso alle parole da interpretare. 

Nell’ultima traccia del disco, intitolata “Mai Mamma”, Veronica torna, invece, a un’intonazione più teatrale, cambiando continuamente registro all’interno della stessa canzone. “Tutto quello che ho vissuto / Lo darò, sarà perduto / Tutto quello che ho imparato / A chi lo do? A chi l'ho dato?”, proclama la voce de La Rappresentante di Lista all’inizio del brano, che si apre con spunti sonori rubati al mondo urban - ricordando alla lontana “Hollaback girl” di Gwen Stefani. Il pezzo continua e si trasforma in un pezzo EDM, poi techno e il cantato di Veronica diventa esso stesso parte integrale della musica, in un lunghissimo “na, na, na, na, na, na, na, na, na”.

Le canzoni da ascoltare: “Amare” e “Resistere”

Il brano che La Rappresentante di Lista ha presentato sul palco del Teatro Ariston, “Amare”, il biglietto da visita al grande pubblico per la band, è tra le tracce più avvolgenti ed accattivanti del disco. La voce di Veronica è potente ed emozionante nel ritornello (“Amare senza avere tanto, urlare dopo avere pianto”), mentre più dolce e tremante nelle strofe per raccontare le diverse sfaccettature dell’amore (“Vorrei essere tutto / Potrei essere niente / Nella strada infinita / La paura è la vita”). Il singolo sanremese della band, però, con un tappeto sonoro costruito sulle tastiere e sull’elettronica più catchy, ricorda più una “A sky full of stars” dei Coldplay che un brano in pieno stile La Rappresentante di Lista come “Questo corpo” da “Go go diva”. “Amare”, così come l’intero “My mamma”, ha portato la band a farsi conoscere e apprezzare da un vasto pubblico, ma potrebbe anche aver fatto storcere il naso ad alcuni fan di vecchia data del gruppo, abituati all’esplosività quasi primordiale della formazione e alle loro performance meno composte rispetto a quelle di Sanremo.

Seppur si distacchi dalle atmosfere e dalla dimensione dei precedenti lavori discografici della formazione di Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, il nuovo album de La Rappresentante di Lista suona comunque come il risultato di un lavoro curato nei minimi dettagli e suonato con sincerità. Per intensità e sperimentazione, uno dei migliori momenti del disco che potrebbero mettere d’accordo i fan della prima ora e i nuovi è “Resistere”. La penultima traccia di “My mamma” è un canto a quella voglia di “provare ad esistere”, inframmezzato da un discorso parlato di Veronica (“Confrontarmi con la società non mi spaventa / Essenza senza limite / La meraviglia dei miei occhi non si sgretolerà”), dove la musica è sostenuta da synth e sezione ritmica per sottolineare quella fluidità propria del gruppo.

Tracklist

01. Religiosamente (03:34)
02. Oh Ma Oh Pa (04:04)
03. Alieno (03:20)
04. Fragile (03:01)
05. Sarà (04:10)
06. Amare (03:20)
07. V.G.G.G. (Very Good Glenn Gould) (02:35)
08. Paesaggi stranieri (02:33)
09. Resistere (05:47)
10. Mai Mamma (04:18)

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