Per chi è cresciuto nel periodo della “nuova” musica italiana degli anni ’90, i nomi di Üstmamò e Mara Redeghieri fanno venire un tuffo al cuore. Erano legati alla famiglia emiliana dei CSI, ma dal rock arrivarono sperimentare con un pop elettronico dai suoni internazionali (lo chiamavamo “trip-hop”, ricordate?) che probabimente era troppo avanti sui tempi. E poi c’era lei: deliziosa e disarmante, tanto nella personalità vocale quanto nel modo di porsi. Nel 2003 il gruppo si sciolse, citando la difficoltà di rispettare i tempi dell’industria musicale.
Luca Alfonso Rossi, l’altra mente del gruppo, ha continuato a fare musica, facendo da spalla a Giovanni Lindo Ferretti nelle sue uscite degli ultimi anni, e ha riformato gli Ustmamo tre anni fa, con "Duty free rockets”, un disco che li ha riportati al rock.
Mara Redeghieri ha scelto di non partecipare a quella reunion: ha fatto musica in questi anni (lavorando sulla canzone popolare della sua terra). “Recidiva” arriva invece oggi, ed è il suo primo album solista in assoluto. E’ stato prodotto prodotto da Stefano Melone (collaboratore Fiorella Mannoia e Ivano Fossati). Contiene undici brani, co-firmati dalla Redegheri con i membri del suo gruppo: Mauro Basilio, Nicola Bonacini, Lorenzo Valdesalici, Mauro Basilio.
“Recidiva” è un disco che unisce le diverse anime di Mara Redeghieri e ne ripropone, intatto e maturato, il fascino.
Da un lato musica su una base prevalentemente elettronica, avvolgente e melodico, anche se con poche concessioni al pop propriamente detto. Dall’altro una voce personale, sia nel timbro che nel modo di porgere le parole, certe volte quasi come se fossero una filastrocca, come in “Augh”. Poi c’è l’altro ancora, le parole sono tutt’altro che filastrocche, ma sono dure, spesso in contrasto netto con suoni e interpretazione: “Augh” parla dei sogni consumistici che vendiamo al mondo, “UomoNero” o “STrump” (con tanto di pupazzo , nel booklet e nel video e le parole “truzzo ciocco tamarro” nella prima strofa) sono esplicite fin dal titolo. .
E’ un disco inattuale, dice la cartella stampa dell’album, ed è vero, ma solo in parte: perché le canzoni parlano del presente, anche se lo fanno in un modo assolutamente personale. In alcuni casi addirittura esposta, come i recitati “Nella casa” e “Recidiva”, con la sua voce che ti arriva dritta in faccia, senza orpelli.
Mara Redeghieri ha saputo unire i la sua storia, la sua ricerca personale, la sia personalità e trasformare il tutto in una collezione di canzoni davvero notevoli. Bentornata.
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