Lekka: leggi qui la recensione dell'omonimo Ep d'esordio
I Lekka, Luca Piana e Matteo Maltecca, nascono a inizio del 2015, quando i due amici, compagni di band negli Herbadelici, decidono di imbarcarsi in un side project elettronico...
Luca Piana e Matteo Maltecca sono i Lekka. Milanesi, i due sono compagni di band negli Herbadelici. Nel 2015 avviano un side project, Lekka appunto, per esplorare più a fondo la loro passione per la musica elettronica, influenzata nello specifico da artisti quali Boys Noize, Soulwax, Gesaffelstein, Daft Punk e Justice. A loro si aggiunge poi Fabio Zampieri, professione batterista, terzo elemento necessario per dare piena completezza sonora ai live, l’impatto giusto.
Dopo aver ascoltato a fondo “Lekka EP” sono andato a riprendermi le reference di cui sopra ed effettivamente ho trovato parecchie affinità, una in particolare tra i Nostri e i Justice. Parlo di melodia, di suono, di groove, di approccio minimale eppure strutturalmente completo; elettronica di prestigio, smaccatamente danzereccia, che sa colpire al primo giro. Poi d’accordo, stiamo parlando di un EP per una band che ha appena fatto capolino sulla scena, ma quello che posso dire è che, alla luce di questi quattro pezzi (tre originali e un medley rework contente pezzi materiale firmato Boys Noize e Gesaffelstein, tanto per cambiare), le premesse per un percorso più che interessante ci sono. Potenzialmente anche oltre confine.
Al grido di “Abbattere le barriere tra musica rock e musica dance, anche e soprattutto nel pubblico dei due generi musicali”, i Lekka sparano dunque il loro primo colpo, andando peraltro immediatamente a segno. Siamo ad aprile, la primavera inizia a farsi un pelo più seria e quello che ci serve per entrare al meglio nel periodo estivo passando dalla porta principale è la colonna sonora giusta. Magari i Lekka non sono una band da me li ascolto ilmartedì pomeriggiotornando dal lavoro, ma dal venerdì alla domenica mattina direi che i ragazzi hanno tutto un altro appeal. Giusto così.
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