"Varium et mutabile semper femina", recita l'Eneide di Virgilio. Se vi spaventa un disco che ha un titolo in latino, che parte della cultura classica: fate un bel respiro, e passa tutto, appena partono le prime note di "Soothing". Laura Marling è probabilmente la miglior cantautrice in circolazione, e questo album ne è l'ennesima dimostrazione.
L'album, come spesso capita con lavori con radici così profonde, si può leggere su più livelli. Il primo è quello delle tematiche: la Marling ha dichiarato che l'album è stato inizialmente pensato come una riflessione sulla femminilità vista dal punto di vista maschile. Poi si è evoluto in una riflessione più personale ed empatica nei confronti delle altre donne e nei confronti di se stessa, senza avere bisogno di un punto di vista maschile per giustificare il tutto. Una logica prosecuzione del tema già affrontato in una serie di riflessioni via podcast sul sito Reversal of the muse, dedicato alla creatività femminile.
E' soprattutto su questo tema che stanno insistendo le prime (entusiastiche) recensioni d'oltremanica e d'oltre oceano; ed è su questo punto di vista che molti paragonano (ancora) la Marling a Joni Mitchell, non solo per la vocalità, ma la capacità di scavarsi e scavare dentro attraverso le parole.
Il secondo punto di vista, banalmente, è quello musicale. E anche da questo punto di vista "Semper femina" è un gran disco. La Marling è inglese, ma il suo mondo sonoro è appunto quello del Laurel Canyon - e non bisogna dimenticare che ciò che la rende una delle migliori non è solo la sua scrittura, la sua vocalità ma anche il modo in cui suna la chitarra.
Tranne rari episodi come "Don't pass me by", questo disco riporta la Marling su atmosfere più acustiche rispetto al precedente ”Short movie”, senza eccedere nelle lunghe (e stupende) suite del capolavoro "Once I was an eagle".
A dominare l'album sono brani più semplici, almeno in apparenza, come "Wild once" (costruito su un arpeggio, un basso e poco altro, eppure incolla l'ascoltatore), così come "Nouel".
Più che un disco retrò o contemporaneo, "Sempre femina" è semplicemente fuori dal tempo. Qualunque livello scegliate, Laura Marling riesce a rapire l'ascoltare senza mai scadere nella pesantezza di certo cantautorato di genere, ed evitando manierismi dei cantautori/cantautrici indie. Una cantautrice con una sua personalità forte, persino ingombrante, capace di regalare momenti di pura magia musicale.
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