«1965/1979 - DIARIO DI VIAGGIO DI AUGUSTO E BEPPE (DELUXE EDITION)
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Nomadi»
la recensione di Rockol
Nomadi, un diario di viaggio che racconta i primi 14 anni della storia della band
Esce un cofanetto da 4 cd (8 nella versione deluxe) che riporta indietro le lancette del tempo della storia dei Nomadi a dove tutto ebbe inizio, in una casa di Novellara nel 1965.
La storia del disco:
Il viaggio dei Nomadi comincia più di 50 anni fa a Novellara, nella casa di Beppe Carletti: è qui che il tastierista e il cantante Augusto Daolio suonano e scrivono canzoni, le stesse che poi porteranno in lunghi tour attraverso tutta l'Italia insieme alla loro band. Questo viaggio, ora, diventa un racconto in musica: "I Nomadi 1965/1979 - Diario di viaggio di Augusto e Beppe" è il cofanetto che racconta i primi 14 anni della storia dei Nomadi.
Come suona e cosa c’è dentro:
Il cofanetto esce in due diverse edizioni: una standard contenente 4 cd, una deluxe contenente la bellezza di 8 cd.
Si tratta di un vero e proprio diario di viaggio: non ci sono solamente i grandi successi del gruppo (nella loro versione originale), ma anche alcune tracce completamente inedite. Tra queste anche 7 brani incisi dai Nomadi nella prima metà degli anni '70 e mai pubblicati, nuove versioni di "Voglio ridere" e "Ricordi" (con testi diversi) e una versione folk di "Balla Piero". L'operazione di mix e mastering che è stata effettuata sui brani ne ha mantenuto intatti i suoni. E poi c'è "Album concerto", testimonianza dal vivo della collaborazione fra i Nomadi e Francesco Guccini, che donò alla band "Dio è morto". Ancora: demo, versioni in italiano di successi internazionale e altre bonus track. All'interno del cofanetto c'è anche un libro che raccoglie foto inedite, immagini rare e disegni di Augusto Daolio, lo storico cantante del gruppo, scomparso nell'ottobre del 1992, mai pubblicati prima d'ora.
Perché ascoltarlo (o perché girare alla larga):
Il pubblico di riferimento di questo cofanetto è lo zoccolo duro dei fan dei Nomadi: chi ha seguito la band sin dagli esordi, per intenderci. Ecco, è un ottimo regalo che potete far trovare sotto l'albero di Natale ad un vostro amico fan dei Nomadi. Ed è emozionante ascoltare, tutte insieme, le canzoni che hanno segnato i primi capitoli della storia dei Nomadi.
La canzone fondamentale:
"Donna la prima donna", che curiosamente non viene messa in cima alla tracklist, ma arriva solamente come 36esimo brano: è, in realtà, il lato a del primo 45 giri dei Nomadi (che vende pochissime copie e che viene distribuito per lo più nel nord Italia), cover dell'omonimo brano di Dion & The Belmonts, con testo di Mogol, uscito nel 1965.
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