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«L'ORAZERO - Renato Zero» la recensione di Rockol

Renato Zero, dalla parte della musica e della gente

Per i suoi 75 anni il musicista romano si è regalato il 34esimo album di inediti, "L'ora zero"

Recensione del 08 ott 2025 a cura di Paolo Panzeri

Voto 6.5/10

La recensione

Nella settimana del suo settacinquesimo compleanno Renato Zero si regala il trentaquattresimo album di inediti in oltre cinquanta anni di carriera. Come già accaduto in passato, anche il nuovo disco, "L'ora zero", riporta nel titolo, a voler sottolineare l'origine del prodotto, la parola Zero. A Renato non è mai mancata la capacità di osservare la realtà con occhio attento per poi tradurre in musica, in canzoni, cosa vive e quanto viene scossa dai rovesci e dalle fortune l'umanità che condivide con lui il vivere. Lì risiede il segreto dell'amore che il pubblico ha sempre nutrito per Renato, nel suo essere sempre stato capace di scegliere le parole più comprensibili ed empatiche per comunicare con la gente, con il pubblico, un termine generico ed impersonale questo, dietro cui si celano delle persone: ciascuna con i suoi problemi, con le sue gioie, con le sue difficoltà, con le sue capacità, con i suoi timori, con i suoi slanci. Con il suo bene e con il suo male.

Renato il fluviale

Renato Zero è sempre stato fluviale nelle sue esternazioni e naturalmente non si è mai risparmiato neppure nelle canzoni. "L'ora zero" non fa eccezione alla sua natura: diciannove canzoni per oltre un'ora e un quarto di musica e parole. Melodia e romanticismo vengono sparsi con convinzione, a piene mani. Renato si prende l'inevitabile rischio, quando ci si misura su una distanza di tale lunghezza, di incorrere in qualche passaggio a vuoto: ovvero qualche brano che suona ripetitivo e che magari non riesce ad avere la medesima qualità degli episodi migliori. Ma questo è Renato, la gente lo conosce da lungo tempo e lo segue perché nelle sue parole – anche se ridondanti e retoriche - ha sempre trovato gli spunti per meglio interpretare la realtà, ma soprattutto il conforto e la speranza per meglio accettarla, anche quando ci sarebbero ottime ragioni per farsi cadere le braccia. Nel disco si invoca la musica come ancora di salvezza: lo è sempre stata per Renato Fiacchini e lo è spesso stata per i suoi seguaci.

Renato il predicatore

Nelle diciannove canzoni di "L'ora zero", il nuovo capitolo del grande libro del musicista romano, Renato si racconta ed espone il suo pensiero e il suo punto di vista a voce alta avendo (come sempre) amore e amicizia quale centro della sua riflessione e della sua osservazione. Non è un caso che il disco si chiude con "Ancora nuovi giorni", "Che sia amore" e "Pace", titoli che vogliono indicare la via smarrita e piantare semi di positività in questo particolare periodo storico in cui la parola 'odio' ha guadagnato parecchi punti nel favore di un'umanità che pare per davvero smarrita e sperduta. Forse ciò di cui abbiamo bisogno è solo e soprattutto di un sorriso, di un abbraccio, di ritrovare nelle relazioni lo scopo per una migliore qualità interiore della vita. Renato tutto questo lo ha sempre saputo e da sempre lo canta. Da sempre ha cercato di costruire ponti per avvicinare le persone e non per allontanarle, in "L'ora zero" ce lo racconta alla sua (solita) maniera.

Tracklist

01. Aspettando l'alba (04:03)
02. Lasciati amare (03:50)
03. Più musica (03:31)
05. Il rifugio (03:42)
06. Ti meriti di più (04:45)
07. Tempo (03:57)
08. Se t'innamorerai (03:47)
09. Su per giù (03:21)
10. L'anima canta (03:43)
11. Senza (03:32)
12. Vorrei piacerti (04:25)
15. Ascoltati (03:40)
18. Che sia amore (03:56)
19. Pace (04:17)
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