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«È FINITA LA PACE - Marracash» la recensione di Rockol

I numeri 1: Marracash ha creato un “genere Marracash”

Durante l’estate, le recensioni degli album andati al primo posto in classifica nel 2025 fino ad ora

Recensione del 14 lug 2025 a cura di Claudio Cabona

Voto 8/10

La recensione

Se è vero che “Persona” del 2019, “Noi, loro, gli altri” del 2021 e l’ultimo “È finita la pace” rappresentano una trilogia, allora “Status” è senz’altro un prequel. Tiriamo in ballo il disco del 2015 perché è il primo vero tassello di avvicinamento a quello che oggi è Marracash. In “Vendetta”, traccia simbolo del progetto, rappa “Tu mettiti l'anima in pace, la mia è in guerra”. Marra, in questi anni, ha portato avanti uno scontro in primis con se stesso, introspettivo e personale, regalando all’Italia anche una figura inedita ovvero quella del rapper apparentemente indistruttibile che in realtà ha delle fragilità e dei dubbi, e in secondo luogo una lotta con "l’esterno", cercando di rimanere rilevante, quindi dentro il mainstream, ma con le sue regole. Per farlo si è arrampicato a mani nude: non è un caso che l’inizio di “È finita la pace” riprenda “Cliffhanger”, la traccia di chiusura di “Noi, loro, gli altri”.

I marchi di fabbrica

Ma ha scalato per arrivare dove? Lo ha fatto creando un genere tutto suo, identitario, un “genere Marracash”, che è anche difficilmente catalogabile come rap perché “È finita la pace”, in realtà, ha la bilancia più spostata sulla  melodia e sul cantautorato che sulle barre. Le ottime produzioni di Marz e Zef in questa costruzione giocano un ruolo fondamentale innalzando alcuni tratti ormai distintivi dell’artista non solo dal punto di vista canoro, Marracash infatti ha avuto una grande evoluzione vocale in questi anni, ma anche nel gusto: i campionamenti dei classici italiani, che in questo terzo capitolo vanno da Ivan Graziani ai Pooh passando alla classica di Giacomo Puccini fino a schegge dell’hip hop tricolore, sono diventati un vero marchio di fabbrica. Il nuovo album è una bolla, che può avere una duplice interpretazione, può essere gabbia o rifugio: quello che fa Marra, come ha spiegato durante la presentazione ai media, è cercare di uscirne artisticamente e umanamente. Ci sono due frasi simbolo utili a capire il significato del disco: “Nessuno diventa qualcuno seguendo le orme di qualcun altro”, lo dice in “Power slap”, e “Non esiste altra vittoria che essere se stessi, non esiste altro modo di essere se stessi se non scegliere”, spiega in “Happy end”.

Personalità

E così, al termine di questo viaggio alla ricerca di una nuova consapevolezza, durato anni, Marra sceglie di fare un progetto estremamente personale nei contenuti e nei suoni, tanto da non ricorrere ad autori e feat, quasi come scelta politica. “È finita la pace” è l’album dell’ascesa, dell’innalzamento estremo della sua personalità, un tratto apologetico, questo sì, fortemente rap. Dentro ci sono tanti colori e sentimenti: “Power slap” e “Crash” sono le tracce della battaglia, il guanto di sfida, “Vittima” e “Troi*” del ribaltamento dei cliché , “Lei” e “Soli” dell’accettazione, “Detox/Rehab” dell'autoanalisi, “Factotum” è un racconto disincantato del peso della precarietà e del lavoro, “Mi sono innamorato di un ai” una provocazione. Tutte le canzoni vanno ascoltate e riascoltate (qui potete leggere alcune spiegazioni delle tracce), sono ricche di messaggi e sotto-messaggi con testi densi che confermano quanto Marra sia una delle penne più lucide e critiche della musica italiana.

La classifica della trilogia

“È finita la pace” è un disco oscuro, che ingloba la realtà e la risputa, attraverso il filtro della poesia e della musica, esattamente per quello che è: un gomitolo, qualche cosa di intricato. In questa salita faticosa e metaforica, che compie anche l’artista stesso, l’unico modo per intravedere una vetta, è "scegliere", e non farsi scegliere come scrisse anche Fabrizio De André, ed essere tutti i giorni se stessi, proprio come ha deciso di fare lo stesso rapper. È questo il messaggio ispirazionale: “diventa ciò che sei”. “È finita la pace”, per ritmo, costruzione, inventiva e argomenti, pur essendo uno dei dischi dell'anno, però non è il miglior album della trilogia: “Persona” nei suoi spigoli, nel suo concept, nella sua ricerca affannosa di un respiro di vita e nel suo estro, rimane la vera gemma di questo percorso, “Noi, loro, gli altri” si attesta immediatamente dopo, sul secondo scalino del podio, per la sua carica di critica sociale. Ma quello che rappresenta “È finita la pace”, un manifesto vero e personale in un’epoca di copia-incolla e produzione industriale, è forse più importante della qualità delle canzoni. 

Tracklist

01. POWER SLAP (03:17)
02. CRASH (04:07)
03. GLI SBANDATI HANNO PERSO (03:14)
04. È FINITA LA PACE (02:58)
05. DETOX / REHAB (03:56)
06. SOLI (03:35)
07. MI SONO INNAMORATO DI UN AI (03:50)
08. FACTOTUM (03:45)
09. VITTIMA (03:25)
10. TROI* (03:09)
11. PENTOTHAL (03:47)
12. LEI (03:43)
13. HAPPY END (03:36)
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