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«P.P.P. - PROFEZIA PREDIRE IL PRESENTE - Massimo Zamboni» la recensione di Rockol

Massimo Zamboni: il suo nuovo album porta Pasolini nel cuore

Con 13 canzoni tra inediti e repertorio ricorda il pensiero dell’intellettuale a 50 anni dalla morte

Recensione del 06 feb 2025 a cura di Luca Trambusti

Voto 7/10

La recensione

Chiuso il trionfale ritorno dei CCCP, con una serie di eventi sfociati in un tour live che ha visto nuovamente insieme i componenti originali della band emiliana, Massimo Zamboni torna ai suoi progetti da solista e come sempre “vola alto”, soprattutto regala il suo sguardo sul presente, sempre molto attento e critico.

Questa volta il suo pensiero s’intreccia con quello di Pasolini, l’intellettuale scomodo, da sempre “disegnatore” di quello che è l’evoluzione del presente (“Pasolini lo aveva già scritto”, “Pasolini lo aveva già detto” sono dichiarazioni che, da anni, possono essere associate all’osservazione della società).

“P.P.P. - Profezia è Predire il Presente” (ma P.P.P. è anche l’acronimo di Pier Paolo Pasolini) è una raccolta di 13 brani con cui l’autore (musicista e scrittore) emiliano omaggia l’intellettuale friulano a 50 anni dalla sua controversa uccisione (avvenuta il 2 novembre 1975 al Lido di Ostia) ed è il frutto di un reading che Zamboni porta in scena da tempo. La track list del disco è composta da canzoni popolari, poesie, tracce del repertorio del cantautore (risuonate per l’occasione) e tre inediti (il singolo “La rabbia e l’hashish”, “Cantico cristiano” e la quasi deandreiana “Tu muori”) tutte composizioni legate/ispirate al pensiero e visione di Pasolini, che evidentemente (essendoci canzoni di Zamboni del 2004) da tempo accompagnano l’ex chitarrista dei CCCP/CSI.

Questi i fatti e la storia del disco. Ben diversa è però la sua analisi che va oltre il contenuto artistico e vive su due piani sovrapposti: quello concettuale, intellettuale e quello musicale. Un intreccio ineluttabile e rigoroso, con cui Zamboni mette in campo tutta la sua “coscienza civile”, il suo pensiero e la denuncia dei disastri di una società in decadenza, già prevista e predetta da Pasolini. Se il poeta, scrittore, regista è stato un visionario precursore, il nostro cantautore, con la sua poetica e la sua “rabbia gentile”, non fa che puntualizzare, raccontare ed attualizzare quello che è il presente.

Dopo una poesia in friuliano recitata da Carlotta Del Bianco ed estratta dalla raccolta curata da Paolini "Canzoniere italiano, la poesia dell'altra Italia" 1955 ) arriva La rabbia e l’hashish”, il primo inedito, che denuncia l’annebbiamento di questa società, “Il canto degli sciagurati” (brano di Zamboni da “La mia patria attuale” del 2021) con il suo “sapore C.S.I.” è dedicata al “popolo”, “Ora ancora” (brano di Zamboni dall’album “30 anni di ortodossia” del 2022 con Angela Baraldi) è sul “restare o andarsene” ed accettare la condizione della società.

Grandola vila Morena” del cantautore Josè Alfonso è del 1971 ed ha una lunga storia alle spalle. È il brano che ha dato il via alla rivoluzione dei garofani in Portogallo con cui popolo ed esercito (questa volta insieme) hanno cacciato il dittatore Salazar riportando la democrazia.

Con “Vorremmo esserci” si torna al repertorio di Zamboni (dall’album “Un’infinita compressione precede lo scoppio” del 2013 in origine ancora con Angela Baraldi) parlando di partecipazione, di presenza nella costruzione del futuro della società, mentre “Sorella sconfitta” (dall’omonimo album di debutto da solista di Zamboni del 2004) è una riflessione sulla sconfitta che deve diventare occasione di positivismo, consapevolezza, momento di rinascita e non di abbandono, mentre "Fermamente collettivamente" (dall'album "La mia patria attuale 2021) con la sua parola desueta "compagni" è un po' il riconoscere un mondo che non c'è più.

Il secondo inedito “Canto cristiano”, dedicato a Pasolini, è una riflessione religiosa che parte dalle tematiche del film (1964) “Vangelo secondo Matteo” diretto dal regista friulano. A questo fa seguito un “mash up” (ci si conceda il termine moderno un po’ fuori luogo forse) di due brani di Giovanna Marini (“Lamento per la morte di Pasolini” e “Beati noi”) estratti dall’album “I treni per Reggio Calabria” (1976) “Lamento per la morte di Pasolini” in origine s’intitolava “Persi le forze mie”, ed era contenuta appunto nell’album del 1976. Con il nuovo titolo (molto più chiaro) appare nell’album successivo, “Correvano coi carri” del 1978. il brano è stato poi ripreso anche nel disco “Il fischio del vapore” del 2022 firmato De Gregori Marini.

L’album di Zamboni prosegue con il terzo e ultimo inedito “Tu muori” che su una base acustica “racconta” i minuti post mortem (evidentemente quelli del poeta) e termina in una reprise di “Lamento per la morte di Pasolini”. La chiusura è affidata a “Persona non grata”, altro brano firmato nel 2008 da Zamboni (dall’album “L’inerme e l’imbattibile”), persona non gradita come appunto era Pasolini.

Questa è la struttura di “P.P.P. -Profezia è Predire il Presente” ma quello che rende importante il nuovo disco di Massimo Zamboni sono i contenuti, la filosofia, la concezione, espresse tramite le parole, distese ora su una musica più essenziale (manca sempre la batteria), ora più complessa ed elettrica, ma da ascoltare con grande attenzione.

A Massimo (ma non solo a lui) mancano forse quelle capacità “divinatorie”, quella visione prospettica e interpretativa tipica di Pasolini ma gli appartiene invece una grande abilità nel descrivere con le sue canzoni, la disfatta del presente, le sfaccettature, il vedere tra le pieghe ribadendo ciò che l’intellettuale aveva visto. Zamboni è da tempo, non solo in questa occasione, un narratore, della dissoluzione umana, della “bruttezza” e delle difficoltà di questa società. Queste tredici canzoni, la loro scelta, ribadiscono le sue visioni che comunque puntano sempre alla bellezza come antidoto ai mali e compongono un album di racconto e denuncia.

Non è un album facile, ma nemmeno ostico, è piuttosto un lavoro che, a dispetto dei tempi, chiede attenzione, riflessione il tutto passando attraverso l’ascolto.

Track list

1. E jo çanti
2. La rabbia e l’hashish
3. Canto degli sciagurati
4.  Ora ancora
5. Grandola vila morena
6. Vorremmo esserci
7.  Sorella Sconfitta
8. Fermamente collettivamente
9.  Cantico cristiano
10. Lamento per la morte di Pasolini / Beati noi
11. Tu Muori
12. Lamento per la morte di Pasolini reprise
13. Persona non grata

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