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«MILLION VOICES WHISPER - Warren Haynes» la recensione di Rockol

Il nuovo disco di Warren Haynes è un luogo magico e rassicurante

Il quarto album solista del frontman dei Gov't Mule è "Million Voices Whisper"

Recensione del 23 nov 2024 a cura di Paolo Panzeri

Voto 8/10

La recensione

Ufficialmente l'incarico principale di Warren Haynes sarebbe quello di leader e frontman dei Gov't Mule, ma poi mille collaborazioni ne frammentano l'inesauribile attività. In questo ultimo scorcio di 2024 per il 64enne musicista di Asheville, Carolina del Nord, è finalmente giunto il momento buono per pubblicare il suo quarto album solista ad oltre trenta anni dal suo debutto in proprio con “Tales of ordinary madness” e a nove anni dall'ultima volta che si è preso la responsabilità di firmare un lavoro unicamente col suo nome, si sta parlando di ”Ashes and dust”. Il nuovo disco si chiama "Million Voices Whisper", ne ha curato personalmente la produzione chiedendo all'amico Derek Trucks di affiancarlo in tre brani e a Lukas Nelson e Jamey Johnson di fare altrettanto nel singolo principale “Day Of Reckoning”, "una canzone che parla di uguaglianza e di diritti civili in una luce molto attuale", dice Haynes. Mentre la band che lo accompagna è composta dal tastierista di orbita funk jazz John Medeski, dal bassista (recente acquisto) dei Gov't Mule Kevin Scott e dal batterista della Dirty Dozen Brass Band Terence Higgins.

La jam c'è ma non si vede

Le gesta della chitarra di Warren Haynes ormai si tramandano di bocca in bocca tra quanti amano perdersi nelle lunghe jam musicali che, principalmente in concerto, trascinano ogni canzone in luoghi sempre diversi e inesplorati per il godimento di chi suona e di chi ascolta, seguendo la lezione di Grateful Dead e Allman Brothers Band (tra l'altro, questo album è dedicato alla memoria del co-fondatore degli Allman Brothers Dickey Betts mancato nell'aprile di quest'anno), non a caso gruppi in cui Haynes ha militato. Le jam non sono però la caratteristica principale di "Million Voices Whisper" (anche se non mancano discrete cavalcate con la chitarra), ciò che colpisce maggiormente dell'album è quello di essere caldo e avvolgente, entusiasma la capacità di Warren di essere riuscito ad amalgamare tra loro insinuazioni musicali che spaziano tra rock, blues, funk, r'n'b, soul regalando grande piacere.

Warren e i suoi amici

"These changes", il brano che apre l'album, ci rivela che l'unica cosa che mai cambia è il cambiamento, qui le leggiadre chitarre di Warren e Derek si inseguono per puro godere, rivaleggiando ma senza avere alcunchè da dimostrare. "Go down swinging", sin dal titolo, trasporta nel reame di Van Morrison (come più avanti accade in "From Here on Out"), mentre "You ain't above me" di sicuro non si distingue per originalità quanto a tema – un rapporto amoroso ormai agli sgoccioli – ma, una volta di più, ciò che importa non è il cosa ma il come. Identica riflessione può essere spesa per la rilassata "This Life as We Know It" e il funk fa capolino in "Lies, Lies, Lies > Monkey Dance > Lies, Lies, Lies" così come in "Terrified". Per "Real, Real Love" Derek Trucks si schiera nuovamente al suo fianco in un brano firmato dal compianto Gregg Allman e Warren, qui come in ogni traccia, mostra una vocalità come forse mai in precedenza.

Pura magia

Le undici canzoni di "Million Voices Whisper" scorrono molto veloci, tanto da stupire quando ci si accorge che questo è comunque un album della durata di un'ora e dieci minuti. Si potrebbe chiamare in causa la magia, in realtà Warren Haynes sa molto bene che per la buona riuscita di un disco come di una canzone si devono scegliere innanzitutto degli ottimi musicisti e poi ogni musicista coinvolto deve essere messo a proprio agio, nelle condizioni migliori per poter svolgere il proprio lavoro senza porre briglie alla fantasia, e forse questa è la vera magia.

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