L'eleganza lunare dei Nada Surf

In questo anno olimpico puntuali tornano i Nada Surf con un nuovo album. Quattro anni fa avevamo lasciato la band newyorkese con "Never not together" e li ritroviamo ora, quattro anni più tardi, con "Moon mirror". Diciamolo subito, il gruppo di Matthew Caws ha mandato in stampa un disco che non sfigura affatto al fianco dei suoi lavori precedenti: in sintesi, "Moon mirror" è un buon disco dei Nada Surf, ed è un buon disco in assoluto. Per parte della stampa anglosassone è addirittura una delle loro migliori prove in assoluto. Questi sono punti di vista, è certo però che il gruppo ha la non comune capacità di comporre delle canzoni che abbiano leggerezza ma che non siano vuote di significato. Canzoni che agganciano l'ascolto con la grazia che possiede la melodia del migliore pop, ma che dispongono al loro interno anche la profondità della riflessione. Nei brani di "Moon mirror" i Nada Surf osservano e riportano il loro vissuto senza avere la presunzione e la convinzione di essere riusciti a comprendersi fino in fondo, ad essere così certi di poterne trarre un insegnamento che possa evitare le difficoltà e le delusioni delle sfide che inevitabilmente riserva il futuro. In fondo il futuro non riserva che altra vita – altre gioie, altre amarezze - che si proverà a comprendere e vivere al meglio, ma non è poi detto che ci si riesca.

Fuori dall'hype

I Nada Surf erano 'caldi' nella seconda metà degli anni Novanta, a quel tempo hanno frequentato per un certo periodo i quartieri bene dell'hype, senza mai diventare – per capacità, scelte artistiche oppure a causa delle circostanze, poco importa - delle stelle di prima grandezza. Ora, superati i cinquanta, con trenta anni di palchi e studi di registrazione alle spalle, la parola hype assume tutto un altro significato. Anzi, probabilmente si svuota di ogni significato. Ad avere un grande e unico senso è il fatto che i Nada Surf sono ancora vivi e vegeti e hanno continuato, disco dopo disco, a pubblicare musica di ottima fattura.

Los Angeles 2028

A dare loro ragione vengono in aiuto quel buon manipolo di tifosi che sono cresciuti insieme a loro, che non li hanno mai abbandonati e che forse (i più snob) hanno persino un poco goduto quando i loro beniamini sono scivolati al di fuori della luce dei riflettori che la discografia aveva puntato loro addosso. Beh, l'ascolto di "Moon mirror" non deluderà questi tifosi affettuosi e nostalgici, detto con il massimo del rispetto che si deve avere per la nostalgia. Quindi dopo avere ascoltato un'altra volta le undici canzoni di "Moon mirror" non resta, con i Nada Surf, che darsi appuntamento al prossimo incontro, darsi appuntamento al 2028, darsi appuntamento a quando le Olimpiadi si svolgeranno a Los Angeles.