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«TEN DAYS - Fred Again..» la recensione di Rockol

Fred Again.. si è inventato un "format" musicale

Ormai è una mega star (ma non in Italia). Con "Ten Days" prova a rinnovarsi (in parte).

Recensione del 09 set 2024 a cura di Gianni Sibilla

Voto 7/10

La recensione

Da tempo la parola "format" è di uso (ed abuso) comune, per indicare un contenuto progettato per essere replicato in maniera seriale: video, post social, e così via. Una di quelle espressioni che potrebbe essere apparse qualche tempo fa in uno dei post di Agenzia Stanca, il popolare account Instagram che prende in giro il linguaggio di chi lavora nella comunicazione: riunioni di redazione e briefing in cui si dice “inventiamoci un format”.

Se intendiamo la parola “format” in questo senso esteso, Fred Again se n’è inventato uno per le canzoni: è diventato la chiave del suo successo, assieme alla sua contagiosa (o fastidiosa, secondo i suoi detrattori) personalità sui social. Un format fatto dall’unione di diversi generi: basi di elettronica raffinata derivata dall’IDM, melodie pop, con campionamento di frasi ispirazionali trasformate in linee vocali. È quello che ha fatto la fortuna della serie "Actual life", di cui questo "Ten days" è una sorta di discendente, con qualche novità. Arriva dopo la parentesi "ambient" con il suo mentore Brian Eno e in un periodo di iperattività in tour di pubblicazione altre canzoni più orientate al clubbing raccolte nell’album "infinito" "USB". “Ten Days”, prova a rinnovare un po’ il format, ma non troppo.

Dai campioni vocali ai vocalist

Non spaventatevi se vedete 20 brani in tracklist: ci sono brevi frammenti strumentali/vocali come succedeva in "Actual Life", ma in realtà le canzoni sono 10, come i dieci giorni che danno il titolo all’album. Il tema dell'album, ha raccontato, sono i momenti di pace in mezzo al delirio provocato dal successo (un tema non proprio originale, diciamo, l'artista che si lamenta della pressione della fama).
I campioni vocali ora sono relegati per lo più a elementi di contorno: le linee vocali delle canzoni sono frutto di collaborazioni di artisti anche molto prestigiose: nel disco ci sono Sampha, Anderson Paak., Japanese House, persino Emmylou Harris, regina del cantautorato country, campionata per “Where will I Be”.
Il risultato cambia ma non troppo: alla fine “Ten” è un disco ancora più pop rispetto ai precedenti. Fred Again.. rimane un ottimo arrangiatore e un artista con un gran senso della melodia, ma la stanchezza del format inizia a sentirsi, pur mantenendo alta la qualità, con grandi canzoni come "Ten days" e "Places to be".

Reference (senza successo): Fred Again.. in Italia

Fred Again è un paradosso per il nostro mercato: tra i suoi collaboratori più stretti ci sono i connazionali fratelli Parisi, viene usato spesso e volentieri come reference, come si dice oggi, ovvero come punto di riferimento per le produzioni pop nostrane, tanto che almeno due o tre canzoni dell’ultimo Sanremo citavano apertamente alcuni dei suoni utilizzati da "Actual life". Ma la popolarità di Fred Again presso il nostro pubblico è decisamente ridotta rispetto ad altri paesi, dove è ormai una star di prima grandezza, da palazzetti e stadi. Viene “lavorato” poco o nulla: un peccato, perché le sue canzoni potrebbero finire in radio come è successo a the Blessed Madonna - che per aumentare il parardosso è la voce di “Marea”, forse la canzone più nota di Fred Again. Il risultato è che non ha mai mai suonato in Italia perché il suo cachet ormai è troppo alto rispetto al pubblico che potrebbe attrarre. Eppure questa è musica mainstream a tutti gli effetti, l'elettronica portata nel pop.

Elettronica o pop?

Paradossalmente il momento più bello dell’album è quello in cui Fred Again si allontana di più dal suo format: “Glow”, viaggio nell’elettronica pura con Skrillex e Four Tet e Duskus, tra EDM e IDM, un brano che richiama le cavalcate progressive alla Deadmau5. Davvero notevole: un disco di  Fred Again con i suoi compari Skrillex e Four Tet, che l’hanno legittimato nel mondo dell’elettronica, sarebbe molto, molto interessante. Ma più probabilmente la sua produzione principale sarà sempre più verso un pop che recupera i suoni e le melodie di di inizio anni 2000, come nell’ultima canzone del disco, "Backseat" con Japanese House. È il punto di arrivo di “Ten”: un pop con una base ritmica elettronica che ricorda il David Gray di inizio millennio, un po’ “Babylon” e un po’ “Please forgive me”, un mix tra cantautorato ed elettronica che lo portò in vetta alle classifiche inglesi.
Detto questo, "Ten days" rimane un bel disco, anche se inevitabilmente meno sorprendente della serie "Actual life"

Tracklist

01. .one (00:30)
02. adore u (03:40)
03. .two (00:10)
04. ten (03:01)
05. .three (00:15)
06. fear less (03:34)
07. .four (00:09)
08. just stand there (04:20)
09. .five (00:15)
10. places to be (03:44)
11. .six (00:28)
12. glow (07:33)
13. .seven (00:31)
14. i saw you (03:40)
15. .eight (00:15)
16. where will i be (03:20)
17. .nine (00:19)
18. peace u need (05:44)
19. .ten (00:29)
20. backseat (05:14)
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