Rockol30

«ROMANCE - Fontaines D.C.» la recensione di Rockol

Fontaines D.C.: “Romance” è un sogno lucido con le ali

Il 4° album è il più onirico e "aperto": non è il migliore, ma è quello giusto per il grande salto.

Recensione del 01 set 2024 a cura di Claudio Cabona

Voto 7.5/10

La recensione

I Fontaines D.C. hanno finalmente e meritatamente i riflettori del mondo addosso. E quelle luci sono possibili anche grazie a un album come “Romance”, la loro quarta fatica, il loro progetto più aperto, melodico e volutamente meno identitario, “contagiato” e attraversato da tanti e diversi riferimenti.

La storia è importante

Per capirlo e inquadrarlo è necessario riavvolgere il nastro della storia della formazione. Su Rockol abbiamo seguito le evoluzioni discografiche e live della band rock irlandese sin dagli esordi, da “Dogrel” del 2019, un album senz’altro schietto, ma per certi aspetti acerbo e ancora fortemente legato al mondo post punk. Il primo vero lampo arriva con “A hero's death” del 2020, un disco con pezzi martellanti e poetici in cui i primi meravigliosi sussulti di trasformazione sonora della band sono già in atto. Con “Skinty Fia” del 2022 il gruppo raggiunge l’apice: si tratta di un disco fortemente identitario in cui tutte le canzoni vengono attraversate da una malinconia lucente.

In “Skinty Fia”, il “disco della diaspora”, il sound, nelle sue varie sfumature, è comunque compatto quasi come un blocco unico a livello produttivo, e si percepisce una sempre maggiore attenzione alla melodia, mentre i testi rimangono profondi e struggenti. Lo scorrere di queste pubblicazioni, nel tempo, come ci ha confermato anche il chitarrista Carlos O'Connell nella nostra ultima intervista, rappresenta anche un progressivo distacco dall’Irlanda (la band oggi non vive più a Dublino come agli esordi, ma a Londra) e anche dalla scena da cui hanno mosso i primi passi (hanno infatti strappato l’etichetta di “gruppo post punk”).

Il tema dell’originalità

“Romance” arriva proprio per questo motivo: è l’album di allontanamento definitivo da un’identità, è un disco multiforme in cui la dimensione del sogno lucido, tra testi e musica, va di pari passo con la ricerca di qualche cosa di diverso dal passato (basti vedere come hanno reso più elettrica la loro immagine, altro tema di cui abbiamo parlato con O'Connell), un qualche cosa che neppure i Fontaines D.C. conoscono fino in fondo, come raccontato dagli stessi componenti durante la fase di promozione. L’intenzione, con questo quarto capitolo, era quella di viaggiare “altrove”, per questo accusarli di “mancanza di originalità” non è del tutto corretto perché il gruppo, nel suo pellegrinare fisico e spirituale, si è fatto volontariamente e coscientemente influenzare da band come Blur, Arctic Monkeys, Cure, Smiths e altri, tutti nomi che, infatti, hanno sempre citato come punti di riferimento utili a capire il disco.

I testi, più asciutti e semplici, seguono di pari passo una musica meno compatta e più dilatata: non ci sono più le città a fare da sfondo ai brani e mancano anche veri personaggi riconoscibili, tutte le canzoni sono invece intrise di un romanticismo onirico e inafferrabile. Per tutte queste ragioni “Romance”, nella carriera della band, potrebbe più essere un disco di cambio pelle, e quindi di passaggio, che un punto di arrivo. “Romance” e “Favourite” sono i due confini del progetto che al suo interno ha anche perle rare come la splendida e soffusa “In the modern world” e la nevrotica “Starbuster”.

La dimensione live

Quando si parla di “Romance”, troppo spesso, non si tiene conto dell’importanza che rivestirà e riveste nella dimensione live. Un disco con varie parti cantabili, con melodie a volte morbide, altre più spigolose, ma senz’altro più facilmente comprensibili da un ampio pubblico, quello a cui i Fontaines D.C. hanno puntato e che con questo disco raggiungeranno. I pezzi di “Romance”, appena li sentirete live ve ne accorgerete, si integrano perfettamente nelle scalette serrate ed elettrizzanti del gruppo, regalando momenti di respiro che permettono a Grian Chatten e soci di essere più vari, completi e di ampliare il ventaglio di emozioni da regalare. “Romance” non è il miglior disco dei Fontaines D.C., quello al momento rimane “Skinty Fia”, ma è quello giusto per allargare e rompere i confini sonori dei propri concerti, moltiplicando il proprio pubblico.

Tracklist

01. Romance (02:33)
02. Starburster (03:41)
03. Here's The Thing (02:43)
04. Desire (03:39)
05. In The Modern World (04:26)
06. Bug (03:02)
07. Motorcycle Boy (03:42)
08. Sundowner (03:25)
09. Horseness Is The Whatness (03:07)
10. Death Kink (02:23)
11. Favourite (04:16)
Schede:
Tags:

Prossimi articoli

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.