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«HAPPENINGS - Kasabian» la recensione di Rockol

I Kasabian con “Happenings” riscrivono il loro suono (e dividono)

La recensione del nuovo album della band di Leicester, firmato dal produttore dei Clean Bandit.

Recensione del 08 lug 2024 a cura di Mattia Marzi

Voto 6/10

La recensione

Allergici, come sono, alle celebrazioni, i Kasabian hanno deciso di festeggiare il ventennale dell’eponimo album d’esordio che nel 2004 li consacrò come una delle migliori rock band della scena britannica degli Anni Duemila non con una banale ristampa del disco uscito vent’anni fa. Ma con un nuovo album di inediti che vede Serge Pizzorno e soci guardare al futuro, anziché al passato. Anche tradendo il proprio suono.

“Happenings” è un disco che punta a dividere e a far discutere i fan del gruppo di Leicester, che a questo giro ha deciso di cambiare metodologia di lavoro e anche team, arruolando un produttore che poco ha a che fare con quelli che sono stati finora lo stile e l’estetica sonora di Pizzorno e compagni: Mark Ralph in questi anni ha lavorato con popstar come Zara Larsson e i Clean Bandit. Quando è stato chiesto a Pizzorno cosa legasse i Kasabian al produttore, il frontman ha risposto che ciò che li accomuna è l’approccio, che Ralph è un professionista e che lavorare con lui è stato come rivolgersi a un’azienda specializzata, perché sa come maneggiare e mescolare tra loro le sonorità che la band ha voluto inserire nel frullatore multicolor di “Happenings”, tra pop, rock, disco ed elettronica.

Non è solo nei suoni, però, che i Kasabian hanno voluto mettersi in gioco e uscire dalla loro comfort zone, nelle dieci tracce che compongono l’ideale successore di “The alchemist’s euphoria”, ma anche nella struttura e nella costruzione dei pezzi, che per durata strizzano l’occhio alla rapidità dei contenuti social: il disco dura in tutto 28 minuti e 51 secondi. “How far will you go” dura appena 1' e 50", “Call” 2 minuti e 30, “Italian horror” 2 minuti e 36 (nel brano Pizzorno cita Sergio Martino, regista di culto di film come “Assassinio al cimitero etrusco” - un retaggio delle sue radici italiane: il nonno era di Genova).

Dell’operazione loro dicono di essersi ispirati per approccio al punk dei Ramones (“Il nostro disco dura un minuto in meno del loro debutto”), ma di punk qui ad essere onesti c’è poco, se non l’intenzione di andare contro i Kasabian di vent’anni fa. E in questo la missione è compiuta.  

Tracklist

01. Darkest Lullaby (03:10)
02. Call (02:30)
03. How Far Will You Go (01:49)
04. Coming Back To Me Good (02:49)
05. G.O.A.T (03:07)
06. Passengers (02:50)
07. Hell Of It (03:23)
08. Italian Horror (02:35)
09. Bird in a Cage (02:38)
10. Algorithms (03:09)
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