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«LIFE IS BUT A DREAM - Avenged Sevenfold» la recensione di Rockol

Gli Avenged Sevenfold sono tornati per sperimentare

"Life Is But a Dream..." è l'ottavo album della band californiana

Recensione del 09 giu 2023 a cura di Paolo Panzeri

Voto 8/10

La recensione

Sono tornati gli Avenged Sevenfold. Sono tornati uscendo con il loro ottavo album, "Life Is But a Dream...". La produzione della band californiana aveva quale ultimo capitolo l'egregio "The stage", pubblicato nell'ottobre del 2016. Un lasso di tempo che sarebbe stato più breve se nel frattempo il mondo non avesse conosciuto da vicino la pandemia da Covid-19. Il gruppo desiderava che all'uscita dell'album facesse seguito la presentazione dello stesso in concerto, quindi ha pazientato fino a quando le condizioni sanitarie si sono normalizzate e hanno permesso di esibirsi dal vivo. Gli Avenged Sevenfold hanno scritto e registrato l'album nell'arco di quattro anni e, come nel precedente "The stage", pongono la vita dell'uomo al centro della loro opera. Là i testi (un filo pessimisti) erano stati ispirati dagli scritti di scienziati quali Carl Sagan e dalla visione di Elon Musk sull'intelligenza artificiale, ora la fonte alla quale hanno attinto è lo scrittore e filosofo esistenzialista francese Albert Camus che al centro della sua opera poneva l'osservazione dei turbamenti dell'animo umano di fronte alle difficoltà del vivere.

"Game over"

M. Shadows, Synyster Gates, Zacky Vengeance, Johnny Christ e Brooks Wackerman in questa loro nuova avventura musicale non si sono risparmiati quanto a energia creativa e non hanno avuto il timore di affiancare ai suoni del metal più canonico – quello a cui naturalmente li si associa dato il loro passato - improvvisi cambi di ritmo e genere che portano la loro musica a battere altri lidi. Si prenda quale esempio "Game over", il brano che apre l'album (ma non è l'unico): parte con un dolce arpeggio di chitarra per lanciarsi improvvisamente in una cavalcata selvaggia non dimentica comunque di possedere una certa melodia, lascia quindi spazio a un solo elettrico, rientra nella parte melodica e torna infine in un bucolico luogo di pace per chiudere con le parole che regalano il titolo al disco, 'La vita non è che un sogno'. Questo è il canovaccio della prima metà dell'album, ma via via che si succedono i brani le sonorità del disco si fanno sempre meno legate all'hard rock e ci si ritrova ad ascoltare veramente di tutto. "(O)rdinary" ricorda i Daft Punk, mentre "(D)eath" pare tratta da un musical e la chiusura è affidata alla title track, uno strumentale per solo piano che, per davvero, oltre ad essere del tutto inaspettato, spinge dalle parti del sogno.

La parola ai fan

Si prova simpatia – come non si potrebbe del resto – per l'uomo in difficoltà tratteggiato dagli Avenged Sevenfold nelle canzoni di "Life Is But a Dream..." che è un concept album con una sua precisa linea dal punto di vista lirico mentre da quello sonoro è parecchio disallineato e scucito. Ma proprio qui sta la bravura del gruppo, il gioco di prestigio riesce, la maionese non impazzisce e il risultato finale è più che buono. Da parte mia ho apprezzato la capacità e l'inventiva della band che dall'alto della sua qualità nel padroneggiare la materia riesce a spingersi con successo a proporre un'opera ambiziosa. Insomma, a me il nuovo disco degli Avenged Sevenfold ha convinto, ma il giudizio finale, quello più importante, come sempre, saranno i fan a darlo.

Tracklist

01. Game Over (03:46)
02. Mattel (05:30)
03. Nobody (05:53)
04. We Love You (06:15)
05. Cosmic (07:31)
06. Beautiful Morning (06:32)
07. Easier (03:37)
08. G (03:37)
09. (O)rdinary (02:52)
10. (D)eath (03:19)

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