Rockol30

«GLI ANNI DI CRISTO - Mobrici» la recensione di Rockol

33 anni e dintorni, secondo Mobrici

Il cantautore continua a dar voce alla sua generazione con il nuovo album "Gli anni di Cristo"

Recensione del 03 apr 2023 a cura di Elena Palmieri

Voto 7/10

La recensione

A distanza di poco più di un anno dal suo esordio discografico solista con “Anche le scimmie cadono dagli alberi", suo primo album dopo lo scioglimento dei Canova, Mobrici si fa ancora una volta portavoce della propria generazione e torna con il nuovo disco "Gli anni di Cristo".

33 anni e dintorni

Il cantautore originario di Legnano, all'anagrafe Matteo Mobrici, classe 1989, ha lavorato sulla sua seconda fatica di studio insieme al produttore Federico Nardelli poco dopo aver presentato il primo progetto solista. Le undici canzoni del nuovo album hanno preso forma in pochi mesi e, come suggerisce il titolo "Gli anni di Cristo", sono state scritte da Mobrici a 33 anni. Si tratta di un'età in cui giovinezza e maturità convivono, così come vanno a braccetto consapevolezza di sé e frustrazione per l'ignoto. In modo naturale quindi, dubbi, domande, riflessioni, ottimismo e speranza sono gli elementi che più di altri si intrecciano tra le trame del disco. Le questioni su cui si interroga Matteo Mobrici sono così figlie della sua età e comuni a molti, ma proprio per questo sono spunti che difficilmente avrebbero trovato posto nei suoi progetti precedenti o in un lavoro dei Canova. In "Gli anni di Cristo" si percepiscono cambiamento e crescita, pur senza perdere del tutto la particolarità dello stesso cantautore. Una scrittura schietta, diretta e personale caratterizza ancora lo stile di Mobrici, che già con "Manzarek" e altri brani con il suo ex gruppo aveva rivelato il proprio animo rétro e la propria capacità di raccontarsi e raccontare la contemporaneità. In "Gli anni di Cristo", però, spontaneità e onestà veicolano tematiche, domande e dubbi più adulti rispetto a “Anche le scimmie cadono dagli alberi".

Nel nuovo e secondo album, per esempio, gli interrogativi di Matteo Mobrici riguardano anche la genitorialità e in un brano come “Figli del futuro” arriva naturale chiedersi “Avere figli oggi o non averne mai nessuno?”. "Gli anni di Cristo", con in copertina una fotografia del musicista vestito completamente di bianco, si spingono anche a rivelare le fragilità e le insicurezze del cantautore che, come molti suoi coetanei, non sanno come voler e poter immaginarsi tra dieci anni. “Amore mio dove sei", tra le altre cose, è un brano per qualcuno che non si è ancora incontrato, per un amore che si vuole vivere ma che non si sa quando arriverà, per un futuro e un destino ancora da conoscere: “Capire che la vita la viviamo al contrario / Che esiste un destino, esiste un binario”, canta infatti Matteo.

I suoni della maturità di Mobrici

Una frenetica e martellante ritmica elettronica, in cui si inseriscono chitarre distorte e la voce più graffiata di Mobrici, apre "Gli anni di Cristo" con “Sexe”. È un brano che invita fin dall’inizio del disco a sfogarsi e ad accogliere dubbi, insicurezze e speranze che il cantautore desidera regalare con il suo secondo album. Per questo, il disco accoglie e cambia stati d’animo e attitudine da una canzone all’altra, passando dalla delicatezza acustica di “Piccola” alla smania di “Kaiserkeller”, un mix tra Strokes e Vampire Weekend, il cui titolo cita il nome di un locale in cui si esibirono i Beatles durante gli esordi.  Uno dei momenti più intensi di "Gli anni di Cristo" arriva con la succitata “Amore mio dove sei”, che conta della partecipazione di Vasco Brondi. La melodia e le voci dei due cantautori si incontrano, e insieme riescono a regalare una visione più romantica e positiva. Passaggi più intimi e attimi più aperti costruiscono così la narrazione sonora di "Gli anni di Cristo". Chiudendosi poi con una rilettura di “Stavo pensando a te” di Fabri Fibra con Fulminacci, il disco riesce a svelare l'autenticità di Mobrici, che alla sua seconda prova sulla lunga distanza da solista non volta le spalle al suo passato ma promette un futuro sempre più adulto. 

TRACKLIST
Sexe
Piccola
Figli del futuro
Amore mio dove sei (con Vasco Brondi)
Kaiserkeller
Luna
Summer dolce vita
Luci del Colosseo
Sophia
Revolver
Stavo pensando a te (con Fulminacci)

Tags:

Prossimi articoli

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.