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«HARVEST 50TH ANNIVERSARY EDITION - Neil Young» la recensione di Rockol

I 50 anni del capolavoro di Neil Young

Oggi esce la "Anniversary Edition", un cofanetto che celebra il mezzo secolo di "Harvest"

Recensione del 02 dic 2022 a cura di Paolo Panzeri

Voto 10/10

La recensione

Il primo di febbraio del 1972 Neil Young pubblica il suo quarto album solista, "Harvest". Oggi, 50 anni più tardi, la stessa etichetta discografica che lo patrocinò a quel tempo, la Reprise Records, lo celebra pubblicando "Harvest 50th Anniversary Edition", quella che si definisce una strenna. Ed è una vera strenna: tre CD e due DVD per rivivere l'epopea di un disco che ha fatto storia. Un CD (oppure un vinile, come meglio preferite) dell'album originale; un secondo CD/vinile dedicato all'esibizione solista del 23 febbraio 1971 negli studi della BBC a Londra facente parte del 'Journey Through The Past Solo Tour' dove vennero presentate canzoni poi incluse in "Harvest"; un terzo CD/vinile con le outtakes "Bad Fog Of Loneliness", "Journey Through The Past" e "Dance Dance Dance". Poi i DVD: il docu-film "Harvest time" e il filmato del concerto alla BBC. In questo trionfo, la ciliegina su una delle torte più riuscite dell'intera storia del rock non può che essere il documentario sul 'making of' del disco. Un paio di ore in cui senza seguire una precisa linea narrativa si viene trasportati nei luoghi in cui, nel 1971, l'album prese vita: un vero e proprio viaggio nel tempo, un vero e proprio documento storico. Si va da Londra, dove vennero incise con l'ausilio della London Symphony Orchestra "A Man Needs a Maid" e "There's a World", passando per le prove nel capanno di Neil Young nel suo Broken Arrow Ranch, in California, e poi ancora a Nashville e a New York. Sempre vagabondando sul filo della magia.

Stato di grazia

Esistono periodi nella vita di ognuno in cui tutto riesce facile e altri in cui pare impossibile anche solo alzarsi dal letto. In quel 1971 a Neil Young ogni cosa non veniva facile, di più. Volendo, avrebbe forse potuto camminare sulle acque, ma essendo di profonda ma differente spiritualità preferì imbracciare la chitarra e comporre un capolavoro dietro l'altro: "Heart of gold", "Alabama", "Old man", "The Needle And The Damage Done", la stessa "Harvest". Un elenco che potrebbe senza difficoltà estendersi all'intera tracklist.

L'unica canzone numero uno in classifica

Sono canzoni legate principalmente – come spesso accade a un artista - alla sua vita. "Heart of gold" gli ha regalato l'unica numero uno nella classifica dei singoli negli Stati Uniti, ai cori figurano James Taylor e Linda Ronstadt. "Alabama", come già "Southern man" inclusa nel precedente album "After the gold rush", parla del razzismo presente nel sud degli Stati Uniti e gli attirò le antipatie dei Lynyrd Skynyrd che risposero, intrisi di orgoglio sudista, con la celeberrima "Sweet home Alabama". "Old man" venne ispirata dall'anziano guardiano del suo Broken Arrow Ranch e anche qui sono presenti James Taylor e Linda Ronstadt, oltre a Ben Keith, Tim Drummond e Kenny Buttrey, ovvero gli Stray Gators che lo accompagnano lungo l'intero disco. "The Needle And The Damage Done" parla di droga, di eroina, parla dell'amico Danny Whitten, il chitarrista dei suoi Crazy Horse che morì a 29 anni, solo qualche mese dopo l'uscita del disco. "Harvest" è invece ispirata dalla storia della madre della sua fidanzata del tempo, l'attrice Carrie Snodgress (a lei è dedicata "A Man Needs A Maid"), con cui ebbe il suo primogenito Zeke.

L'album più venduto della sua carriera

"Harvest" è un disco acustico, solo “Alabama” e “Words” presentano delle chitarre elettriche, anche a causa di un invalidante problema alla schiena che non gli permetteva di rimanere troppo a lungo in piedi. "Harvest" è l'album più venduto della infinita carriera di Neil Young (una decina di milioni di copie), e negli Stati Uniti fu il disco più venduto del 1972. "Harvest" è probabilmente il suo album più rappresentativo, e forse – anche qui, questione di gusti – è anche il suo migliore. Quando scrisse le canzoni di questo disco Neil aveva 25 anni, e dietro di sè aveva vissuto un'avventura chiamata Buffalo Springfield e ne stava vivendo una nei Crosby, Stills, Nash & Young oltre ad avere pubblicato tre album solisti. Neil era già un eroe, con "Harvest" divenne leggenda.

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