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«NOW IS - Rival Consoles» la recensione di Rockol

La musica elettronica non dimentica gli album: Rival Consoles

Periodo di rinascita anche per il genere: il lavori del producer Ryan Lee West

Recensione del 15 ott 2022 a cura di Gianni Sibilla

Voto 8/10

La recensione

È stata un'estate di rinascita anche per la musica elettronica, che è tornata ai suoi vecchi riti e  miti, a partire da Ibiza - leggetevi questo bel ritratto del DJ bosniaco-tedesco Solomun, seguito dal New Yorker nella sua frenetica vita dietro la console. Una estate di festival e performance - anche in Italia, basta pensare al successo di rassegne come il Kappa Futur di Torino, Viva in Puglia o il Nameless in Lombardia - ma anche di nuova musica. 

Molti producer hanno pubblicato soprattutto brani legati a questa rinascita, "bangers" fatti per essere suonati e ballate in queste occasioni, remix vari di altri brani, e così via. Queste scelte hanno toccato anche nomi più legati all'elettronica "indie", più vicini all'idea di album da ascoltare oltre che da ballare: così i vari Four Tet, John Hopkins, Floating Points, Bicep, Bonobo - per citarne alcuni, si sono dedicati più alle performance e alle canzoni (li chiamamo ancora "singoli"?) che ad altro.
Il 2022 riamenperò una annata con album elettronci interessanti - a partire da "More D4ta" dei Moderat, per me una delle cose più belle in assoluto del 2022, non solo per questo genere. Altri sono in arrivo: a breve usciranno i lavori di Gold Panda e soprattutto "Actual life 3" di Fred Again.., vero anello di congiunzione tra l'elettronica che punta al mainstream e quella da club - ne parleremo più avanti.

Intanto ecco due album-album che vale la pena ascoltare: Daphni e Rival Consoles. Dopo avere raccontato Daphni, oggi parliamo di Rival Consoles

L'elettronica organica di "Now Is"

Rival Consoles è il nome d'arte di Ryan Lee West, producer inglese con una lunga carriera alle spalle: incide per la Erased Tapes, stimatissima etichetta legata all'avanguardia e alla neoclassica, la storica casa di Nils Frahm, e anche di  Ólafur Arnalds prima che passasse ad una major.
 "Now is" arriva ad un anno da "Overflow", che venne pensato come sonorizzazione di uno spettacolo di danza più che come album. "Now Is" è invece un album a tutti gli effetti, 11 brani dal suono organico, tra elettronica e strumenti suonati in maniera più classica: West dice di voler far suonare come in maniera umana i sintetizzatori, e ci riesce.

Più che elettronica da club, è elettronica da ascolto - più vicina sì all'avanguardia tipica della Erased Tapes, ma neanche troppo lontana alle produzioni più ambient di Jon Hopkins e Floating Points. Forse perché è musica pensata negli ultimi mesi, più che dalla ripartenza dell'elettronica da festival di cui si parlava sopra: "Ci sono alcuni pezzi che sono fortemente influenzati dall'isolamento e dall'ansia di questi tempi", spiega West. "Ci sono anche brani più ottimisti e vivaci, un atteggiamento che sta diventando sempre più costante nei miei dischi, poiché voglio che l'arte esprima molti aspetti della vita”.

Sia quel che sia, "Now is" è uno degli album che ho ascoltato di più in queste settimane, un perfetto anello di congiunzione tra l'ambient iper-minimalista dell'ultimo Nils Frahm e la dimensione più ritmica dell'elettronica derivata dall'IDM.

Tracklist

01. Beginnings (03:30)
02. World Turns (05:23)
03. Eventually (05:24)
04. Frontiers (04:10)
05. Vision of Self (05:47)
06. Now Is (06:31)
07. Echoes (05:31)
08. Running (04:11)
09. The Fade (02:53)
10. A Warning (04:04)
11. Quiet Home (04:35)
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