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«HOLD THE GIRL - Rina Sawayama» la recensione di Rockol

Rina Sawayama: sarà lei la popstar del domani?

Il suo secondo album, “Hold the girl” mantiene intatto il mix di generi, ma è un passo avanti.

Recensione del 21 set 2022 a cura di Claudio Cabona

Voto 7/10

La recensione

Due anni fa la definimmo “un bacio saffico fra Beyoncé e Amy Lee degli Evanescence”, proprio per sottolinearne il variegato stile musicale. Ora invece è più vicina a un mix fra Lady Gaga e Gwen Stefani. Cantautrice, icona della comunità LGBTQ+ e modella capace di passare da un immaginario algido a quello colorato di un manga giapponese, con l’omonimo e primo disco “Sawayama”, Rina Sawayama era riuscita a mostrare le linee del suo mondo multiforme. Con il suo secondo album “Hold the Girl” ha alzato l’asticella.

I testi efficaci

Una delle grandi caratteristiche che le è subito stata riconosciuta è una particolare attenzione ai testi. Proprio lei ha rivendicato la volontà di scrivere “grandi canzoni con messaggi importanti”. La cantante descrive in modo eloquente il dolore della sua infanzia e il suo rapporto con la madre, una donna giapponese che ha allevato sua figlia da sola in Gran Bretagna in circostanze difficili. Sawayama, attraverso i suoi pezzi, denuncia anche atteggiamenti e aggressioni razziste e ha sempre messo in luce la sua sessualità, che identifica come pansessuale, tutti temi trattati anche in “Hold the girl”. Se il suo debutto ha messo sotto i riflettori la sua infanzia, “Hold the girl” si concentra di più sulla gioventù e ha un valore terapeutico. Questo disco è una sorta di pace con se stessa e di ritorno alla vita, di enfasi politica e umana. Non mancano condanne all'omofobia, analisi sul futuro parlando alle nuove generazioni e gridi di libertà: “fanculo a quello che hanno fatto a Britney, Lady D e a Whitney”, canta in “This Hell” dopo aver provocato chiedendosi “Dio ci odia?”.

Il mix di generi

“Hold the girl” è eclettico, non ha tendenze metal come il suo primo album, ma il mix di generi è sempre un tratto caratterizzante della sua musica. Può essere un valore, ma anche un elemento di smarrimento per l’ascoltatore. Scritto e registrato nell'ultimo anno e mezzo, Sawayama ha lavorato con i collaboratori di lunga data Clarence Clarity e Lauren Aquilina oltre a essersi avvalsa dell'aiuto di artisti del calibro di Paul Epworth (Adele, Florence & the Machine), Stuart Price (Dua Lipa, The Killers, Madonna) e Marcus Andersson (Demi Lovato, Ashnikko) per il loro tocco magico. Il prodotto finale è un album che fonde influenze provenienti da tutto lo spettro pop ed è una dichiarazione audace e onesta dell'evoluzione personale dell’artista: “fare i conti con il proprio passato e volgersi al futuro”, è il suo motto.

Il sound delle canzoni

C’è il country pop di “Send My Love to John”, la più mistica “Minor Feelings”, che prende il titolo da un libro della poetessa Cathy Park Hong sulla crescita asiatica, “This Hell” è un soft rock liberatorio, “Your age” è venata da un sound indiano, la title track invece mischia gli archi con la musica da discoteca e vuole rievocare la melodia di “Like a prayer” di Madonna, “Frankenstein” è un salto nella new wave. Melodie che funzionano, ricerca del suono e testi che spaziano dal personale all’analisi della società fino al racconto di un amore ammaccato, tutto senza retorica e con un linguaggio fresco: Rina Sawayama si candida a essere la popstar del domani. Ci riuscirà?

Tracklist

01. Minor Feelings (02:00)
02. Hold the Girl (04:05)
03. This Hell (03:56)
04. Catch Me in the Air (03:35)
05. Forgiveness (04:20)
06. Holy (Til You Let Me Go) (03:19)
07. Your Age (02:54)
08. Imagining (03:32)
09. Frankenstein (03:12)
10. Hurricanes (03:22)
11. Send My Love to John (03:25)
12. Phantom (04:25)
13. To Be Alive (03:54)
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