Rockol30

«BLACK ACID SOUL - Lady Blackbird» la recensione di Rockol

Lady Blackbird, un travolgente ed emozionante esordio

Con l'occasione del suo arrivo in Italia, recuperiamo questo suo fenomenale “Black Acid Soul”

Recensione del 09 mag 2022 a cura di Michele Boroni

Voto 9/10

La recensione

Per fortuna che esistono ancora dischi che non hanno né tempo né età e, in quanto tali, non cadono in prescrizione dopo un tot di mesi o addirittura di settimane dall'uscita. Anzi, come i buoni vini spesso migliorano con il tempo. 
Si tratta di una categoria sempre più rara, che oltre ad avere un'alta  qualità artistica, solitamente va anche a colpire tasti emozionali profondi che non hanno ragioni di mercato e di commercio. 
“Black Acid Soul”, l'esordio uscito lo scorso autunno di Marley Munroe, in arte Lady Blackbird, fa decisamente parte di questa categoria e quindi  lo consideriamo un peccato veniale quello di recensirlo dopo un po' di mesi dalla sua uscita.

 Fortunatamente Blackbird non viene dal jazz. E si sente.

Sulla carta “Black Acid Soul” (titolo e copertina che possono un po' mandare fuori strada, ma di questo ne parliamo più avanti) sembrerebbe un disco come tanti: molte cover di canzoni in chiave jazz e soul e qualche inedito, un produttore eclettico (Chris Seefred) e una strumentazione molto classica. 
Ma dovevamo ancora fare i conti con la cantante: Marley Munroe è un'ideale via di mezzo tra Grace Jones e Nina Simone ed è proprio “Blackbird” della cantante afroamericana scomparsa nel 2003 la canzone che non solo apre il disco ma è anche l'ispirazione per il suo nome d'arte. Già dal modo crudo e sublime con cui affronta questo pezzo, si capisce che non è il classico disco di versioni soul jazz. La sua voce potente e aspra non arriva dal jazz o dalla chiesa, ma dalle cantine indie rock e solo successivamente ha trovato qui la sua casa per esprimersi al meglio: questo la porta ad evitare tutto quel birignao tipico dei jazz vocalist. Anche le scelte delle canzoni da reinterpretare non sono così banali, a partire da “Collage” (1969) del gruppo rock James Gang dove militò Joe Walsh, dove tra gli accordi di piano e le linee di contrabbasso si scorgono nuance psichedeliche. Lady Blackbird prende poi un pezzo funk e solare dei Voices of East Harlem “Wanted Dead or Alive” e lo capovolge completamente trasformandolo in una ballata inquietante e intitolandola “Beware the Stranger” con un crescendo epico che mi ha ricordato l'ultimo disco dei Sault (che cresce sempre più). Altra cover da segnalare è “It's Not That Easy” di Reuben Bells & The Casanova scelta come principale singolo, versione sublime.

Intensità ed emozione

La domanda quindi sorge spontanea: perché allora ne parliamo solo ora di questa meraviglia?
Anch'io, come tutti voi, vivo nell'era della disattenzione, ma anche dell'offerta massiccia e, sebbene ormai si viva nella musica liquida, io sono sempre molto influenzato dai titoli e della copertine dei dischi, anche se ho sempre meno supporti in casa. Ecco, ogni volta che leggevo quel titolo e guardavo quell'artwork avevo in testa chitarre alla Hendrix, P-funk o suoni un po' da afroturismo, poi ascoltavo qualche pezzo, e mi ritrovavo del buon soul jazz, le aspettative erano deluse e così, colpevole della mia superficialità, non proseguivo l'ascolto.  Con questo non voglio giudicare la scelta del titolo e della copertina, però penso che in molti siano caduti in questo equivoco.
L'occasione di parlarne è dato dall'arrivo di Lady Blackbird in Italia per un minitour che toccherà il 18 maggio Taranto (Teatro Orfeo Concerto speciale con l'Orchestra Magna Grecia), il 19 maggio Milano al Blue Note e il 21 maggio Roma all'Alcazar. 
Appuntamento da non perdere.

Tracklist

01. Blackbird (04:00)
02. It's Not That Easy (03:00)
03. Fix It (04:50)
04. Ruler Of My Heart (03:42)
05. Nobody's Sweetheart (03:38)
06. Collage (03:17)
07. Five Feet Tall (03:20)
08. Lost And Looking (04:21)
09. It'll Never Happen Again (03:38)
10. Beware the Stranger (04:13)
11. Black Acid Soul (03:54)
Schede:
Tags:

Prossimi articoli

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.