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Kendrick e Sza a Roma: due giganti in mezzo a tanti nani (e nane)

La recensione dell'unico concerto italiano del tour della coppia dei record, ieri sera all'Olimpico.
Kendrick e Sza a Roma: due giganti in mezzo a tanti nani (e nane)
Credits: Cassidy Meyers

«Siento aquí tu presencia, la noche de anoche»: la voce che risuona dagli altoparlanti dello Stadio Olimpico è quella di una cantante latina. Ma quello che sta per andare in scena davanti ai 58 mila spettatori che hanno riempito il parterre e gli spalti dell’arena romana non è propriamente lo show di una star del latin pop. La cantante è la messicana Deyra Barrera: all’Olimpico non c’è. Kendrick Lamar l’ha voluta come ospite del suo ultimo album “Gnx” per omaggiare le radici latin di Los Angeles e quindi la West Coast, centrale nelle tracce che compongono il disco. Il profeta del rap americano contemporaneo è nascosto nell’automobile al centro del palco. Non un’auto qualunque: è proprio quella, icona di stile, prodotta dalla casa automobilistica statunitense Buick nel 1987, l’anno di nascita del rapper, che ha ispirato il titolo dell’album uscito lo scorso autunno. «Yesterday somebody whacked out my mural», sussurra appena nel primo brano in scaletta, con il suo inconfondibile flow, scendendo poi dall’auto e presentandosi finalmente davanti ai 58 mila paganti, mentre alle sue spalle si levano, altissime, delle fiamme giganti. È cominciato così, ieri, l’unico concerto italiano del “Grand National Tour” di Kendrick Lamar e Sza, la coppia (artistica) che ha riportato rilevanza nella black music a stelle e strisce contemporanea. Approdata in Europa lo scorso 2 luglio, a Colonia, prima di fare tappa a Francoforte, Glasgow, Birmingham, Amsterdam, Nanterre, Cardiff, Londra, Lisbona e Barcellona, la tournée è arrivata anche in Italia per una serata epica. Che ha ripagato le aspettative altissime dei fan.

La prima volta di Kendrick a Roma e quella di Sza in Italia

I romani non avevano mai visto Kendrick in azione nella Capitale: per le sue precedenti incursioni nel Bel paese il rapper di Compton aveva scelto due volte Milano (nel 2013 ai Magazzini Generali, quando era ancora pressoché sconosciuto; nel 2022 all’Ippodromo Snai San Siro) e una volta Verona (nel 2023 si esibì sul palco dell’arena della città scaligera). Quello di ieri sera è stato il suo primo concerto nella Città Eterna. Per Sza, invece, si è trattato di un debutto assoluto in Italia. Biglietti sold out da tempo: i più economici, per vedere i due col binocolo, costavano 74,75 euro; quelli più cari costavano invece 172,50 euro, quanto hanno speso i fan per stare nel “golden circle”, la “buca” in mezzo alla passerella circolare del palco. A rompere il ghiaccio ci ha pensato Kendrick, tra fiamme, appunto, e fuochi d’artificio: tra “Wacced out murals”, “Squabble up” e “Tv off”, tre dei brani contenuti in “Gnx”, il 38enne pluripremiato artista non ha mancato di rispolverare “King Kunta”, uno dei brani tratti da "To pimp a butterfly", l’album che nel 2015 gli permise di mettere d’accordo critica e pubblico e di lasciare un segno profondissimo nella storia della musica contemporanea, unendo jazz e rap per raccontare i lati oscuri della società americana, dal razzismo istituzionalizzato all’abuso di potere da parte degli agenti, passando per il modo il modo in cui i media - soprattutto quelli conservatori - trattano episodi che coinvolgono giovani delle comunità afroamericane. Sza, vero nome Solana Imani Rowe, 35 anni, lo ha raggiunto su “30 for 30”, prima di prendersi per sé il pubblico con una manciata di brani tratti dal suo repertorio, da “Love galore” a “Broken clocks”, passando per “The weekend”.

L'orgoglio black

Insieme hanno celebrato il loro essere dei veri outsider nell’epoca dei rapper che dimenticano le loro origini (e quelle del genere: vero Drake?) e delle stelline tutte balletti sexy e provocazioni di varia natura. Non si vince un Premio Pulitzer a caso. Quando nel 2018 la giuria di intellettuali della Columbia University di New York assegnò a Kendrick Lamar il Pulitzer per la musica, primo artista non classico e non jazz a ricevere quel riconoscimento, riconobbe all’artista la «capacità di catturare la complessità della società afroamericana». Sza, invece, strizzando l’occhio ad atmosfere e sonorità della musica black statunitense dei primi Anni Duemila è andata a riempire un vuoto, in un mercato saturo di proposte ultrapop patinate e ben confezionate: nel 2023 Billboard, la “Bibbia” del music biz americano, le assegnò il premio come “Donna dell’anno”, prima di lei andato a Madonna, Lady Gaga e a Taylor Swift, con il merito di «aver sfidato i generi» e portato nelle classifiche «canzoni crude e potenti». Alla vigilia della leg europea proprio Billboard ha fatto sapere che con 256,5 milioni di dollari incassati solo con le date negli Usa da aprile a giugno (221,2 milioni di euro), quella di Kendrick e Sza è diventata la tournée di coppia più redditizia di sempre: battuti e Beyoncé e Jay-Z, che con On the Run II nel 2018 incassarono 253,5 milioni di dollari.

Due giganti in mezzo a nani da giardino

Chi si aspettava da Kendrick nuove frecciatine indirizzate al rivale Drake, è stato accontentato: Lamar gliele ha riservate prima su “Euphoria”, accusandolo di aver «scritto cose imbarazzanti», poi, più tardi, su quella “Not Like Us” che un anno fa fece partire il dissing tra i due. Piccola curiosità: Sza in passato ha avuto una storia con il rapper di di “Hotline bling” e nel video di “Kill Bill”, omaggio a Quentin Tarantino, immaginava di uccidere un ex infedele che per alcuni rispondeva proprio al nome di Drake. Ieri nel suo set Sza non ha mancato di cantarla, oltre alle varie “Nobody gets me”, “Good days”, “I hate U”, spiazzando tutti anche con una cover di “Rich baby daddy” dello stesso Drake. Kendrick, dietro le quinte, avrà fatto finta di niente: Lamar ha raggiunto Sza su “All the stars”, il brano, diventato un inno dell’orgoglio black, che i due incisero nel 2018 per la colonna sonora del film “Black Panther”. L’hanno cantato insieme su due pedane alte diversi metri, mentre gli spalti si trasformavano in una distesa infinita di flash. La fotografia di uno show trionfale, la sensazione di trovarsi a pochi metri da due giganti in mezzo a tanti, troppi, nani e nane da giardino.

SCALETTA:
Lamar
wacced out murals
squabble up
King Kunta
ELEMENT.
tv off
Lamar e SZA
30 for 30
SZA
Love Galore
Broken Clocks
The Weekend
Lamar
euphoria
hey now
reincarnated
HUMBLE.
Backseat Freestyle
family ties
Swimming Pools
m.A.A.d city
Alright
man at the garden
SZA
Scorsese Baby Daddy
F2F
Garden (Say It Like Dat)
Kitchen
Blind
Consideration
Low
Lamar e SZA
Doves in the Wind
All the Stars
LOVE.
Lamar
dodger blue
peekaboo
Like That
DNA.
GOOD CREDIT
Count Me Out / Bitch, Don't Kill My Vibe
Money Trees
Poetic Justice
SZA
I Hate U
Shirt
Kill Bill
Snooze
Open Arms
Nobody Gets Me
Good Days
Rich Baby Daddy
BMF
Kiss Me More
Lamar
heart pt. 6 / bodies
N95
tv off
Not Like Us
Lamar e SZA
luther
gloria

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