Sanremo 2025: proposta per abolire il voto della sala stampa

Giusto cinque anni fa, a proposito delle votazioni sanremesi della sala stampa, scrivevamo questo articolo, che oggi potremmo sottoscrivere quasi parola per parola.
Ci ripensavamo oggi, seguendo la conferenza stampa dell’organizzazione del Festival, che è stata in buona parte occupata dalle questioni relative al “peso” delle votazioni della sala stampa nella graduatoria finale del Festival 2025 (il meccanismo di votazione di quest’anno è analizzato qui)
A un certo punto del suo intervento, Andrea Spinelli, che della sala stampa è il presidente, ha espresso – e gliene siamo grati – lo stesso concetto contenuto in quell'articolo sopra ricordato: la stampa presente a Sanremo ha già uno strumento per dichiarare la sua preferenza, ed è il Premio della Critica intitolato a Mia Martini. Per quale ragione viene coinvolta nel meccanismo delle votazioni? Ne stia fuori, se ne astenga, rifiuti di essere coinvolta. Anche perché l’auspicio di trasparenza che da anni noi di Rockol ribadiamo – inascoltati – e applichiamo, cioè che, almeno, i voti dei singoli componenti e votanti della sala stampa vengano resi pubblici nel dettaglio, non si è mai realizzato.
Che poi, in subordine, la richiesta che in caso di votazioni della sala stampa vengano ammessi a votare solo i giornalisti che abitualmente si occupano di musica – e non, come oggi avviene, anche quelli che si occupano di cronaca giudiziaria, moda, televisione, cucina, gossip e altri argomenti, presenti non si sa bene a che titolo nella sala stampa sanremese – è un’altra buona causa che sposo volentieri. Anche per evitare, come è successo oggi, che in conferenza stampa si parli di tutto fuorché di musica.