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La musica ha salvato i Madness dal crimine, così parlò Suggs

La band londinese ha esordito con l'album "One Step Beyond..." nel 1979
La musica ha salvato i Madness dal crimine, così parlò Suggs

Graham McPherson in arte Suggs, cantante e leader dei Madness, nella giornata di oggi compie 63 anni, poco meno di tre anni fa parlando della docuserie in tre episodi sulla storia della band londinese intitolata 'Before We Was We: Madness by Madness' dichiarò che la musica con tutta probabilità ha salvato lui e i suoi compagni di gruppo da una vita che poteva prendere contorni ai limiti della criminalità.



Queste le parole che scelse  Suggs per spiegare cosa intendeva dire con affermazioni di quel genere: "Far parte di una band era come un'estensione dello stare in una gang, a parte il fatto che non eravamo solo noi a rompere le cabine telefoniche e a prendere a calci i coni del traffico per strada. Fu un bivio. Molte delle persone che conoscevamo a quel tempo hanno commesso crimini gravi. Eravamo tutti un po' coinvolti in quel genere di cose e i graffiti furono la prima di queste. La musica fu un enorme passo nella giusta direzione".


Le cose giravano talmente male per Suggs negli anni Settanta che andava a rubare i vestiti dai negozi di beneficenza, come ha avuto modo di raccontare: "Andavi nello stanzino, prendevi i vestiti, te li mettevi sotto quelli che indossavi e uscivi".


I Madness sono ormai sulla breccia da quarantacinque anni, il cantante della band una volta disse di non riuscire a credere che il gruppo sia potuto durare così a lungo: "È incredibile che siamo riusciti a farlo per così tanto tempo. Questa cosa mi sorprende sempre. Io sono una di quelle persone che sentono che gli anni '80 sono stati solo dieci anni fa. È un privilegio continuare a farlo, abbiamo fatto festival in tutta la Gran Bretagna e ci divertiamo ancora, il che è fantastico. Passiamo la maggior parte del tempo a litigare, ma è salutare e andiamo tutti d'accordo e questo è il punto più importante. (...) Proprio l'altro giorno Paul Weller stava in piedi nella mia cucina a parlare proprio di questa cosa e, come noto, lui ha lasciato la sua band (The Jam nel 1982, ndr). Lui mi diceva come abbiamo fatto, com'è che siamo ancora tutti insieme e ancora uniti? Io ho detto che la democrazia è una cosa molto difficile, è dura, ma per le decisioni importanti dobbiamo essere tutti d'accordo. Su tutto quello che ci vedete fare, siamo tutti d'accordo. Se c'è qualcosa che potremmo fare, se una persona nella band non vuole farla, è probabile che non la faremo".
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