L'anima italiana del nuovo album di Glen Hansard
Si intitola "All That Was East Is West Of Me Now":è il quinto disco solista di Glen Hansard ed uscirà il 20 ottobre, a 4 anni da "This wild willing" . Un disco con un'anima italiana, per un cantante legato a doppio filo al nostro paese.
Il primo singolo "The Feast Of St. John" vede la partecipazione di Warren Ellis (Bad Seeds) ed è stato registrato sul lago di Como. Il video, che potete vedere qua sotto, è stato girato a Lucca - città con cui da anni ha un rapporto speciale: il clip, diretto da Myles O'Reilly, è ambientato ai Malinima Art Studio della città toscana, è prodotto dall'amico Carlo Puddu e vede la partecipazione del batterista italiano Piero Perelli, che sta accompagnando Hansard in tour e che aveva suonato con lui ed Eddie Vedder.
Come riferito da Lorenzo Mei su Il Tirreno. Hansard si è fermato qualche giorno a Lucca ai primi di luglio, dopo due date italiane di Ferrara e Peccioli, e ha girato un altro video per una delle canzoni dell'album, "No mountain" e ha fatto un concerto privato per gli amici, dopo le riprese.
Hansard sarà di nuovo in Italia per un concerto a Milano, il 12 novembre al Teatro Dal Verme.
Anche se sono passati 4 anni dall'ultimo disco, Hansard non si è fermato. Ha inciso appunto la colonna sonora di "“Flag Day” concon Eddie Vedder e Cat Power - film di Sean Penn; ha pubblicato diversi singoli e suonato dal vivo i Frames - la sua band storica; ha riportato in vita gli Swell Season, il duo con Marketa Irglova legato al Film "Once", con cui vinse l'Oscar per la migliore canzoni originale, "Falling Slowly" e che è in tour questa estate negli Stati Uniti. Recentemente è apparso in "A sort of homecoming", documentario sugli U2 per il lancio di "Songs of surrender", girato a Dublino con David Letterman.
Il primo singolo di " All That Was East Is West Of Me Now", rimanda al rock chitarristico ed elettrico dei Frames, un genere che Hansard non frequentava da tempo.
L'album è nato da alcuni concerti organzizzati in un piccolo pub a fine 2022. Hansard spiega:
"Non lo dissi a nessuno. Ci sistemammo in un angolo e suonammo per la gente del posto, alcuni dei quali ascoltavano solo a metà. Un insieme di contadini e operai, giocatori di freccette, squali di biliardo. Ogni settimana suonavo due ore di canzoni nuove, alcune finite, altre ancora in fase di elaborazione. Attraverso questo processo mi sono reso conto di ciò che avevo e di ciò su cui dovevo lavorare ulteriormente, di quali canzoni erano valide e di quali lo erano solo nella mia immaginazione. Le mie scelte si sono consolidate subito. È stato come se l'album fosse apparso in quel bar. E non prima".