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Geolier e gli altri: ora la nuova Napoli conquista il mondo

Dal rapper che sbanca su Spotify ai Nu Genea che conquistano la critica: un fenomeno da raccontare.
Geolier e gli altri: ora la nuova Napoli conquista il mondo

Che gli ascolti totalizzati dal disco in questi primi tre giorni dalla sua uscita arrivino effettivamente dall’estero è tutto da verificare. Lui intanto sui social esulta, sottolineando il suo primato a livello globale. Sia chiaro: il fatto che “Il coraggio dei bambini” di Geolier abbia conquistato il primo posto della Top Albums Debut Global di Spotify, la classifica diffusa dalla piattaforma di streaming all’inizio di ogni settimana, non significa esattamente che l’album del rapper napoletano sia il più ascoltato a livello globale, ma che è stato il più ascoltato nel fine settimana tra tutti quelli che sono usciti nello stesso giorno in tutto il mondo. Sfumature. Resta comunque una grande notizia. Non solo per Geolier, non solo per la musica italiana (è il terzo disco italiano a conquistare la vetta della classifica in tre mesi, dopo "c@r@++ere s?ec!@le" di thasup e “Milano demons” di Shiva): ma anche e soprattutto per la nuova musica napoletana, della quale il 22enne rapper s’è fatto portavoce.

Era stato lo stesso Geolier, d’altronde, a dichiarare le sue intenzioni alla vigilia dell’uscita de “Il coraggio dei bambini”, volando a New York per realizzare un freestyle pubblicato per lanciare il disco: “Quello che voglio fare io, come hanno fatto diversi giganti nella mia terra, è portare Napoli, è far conoscere Napoli al mondo. L’America, per il genere che faccio, è un punto di riferimento. Quindi per me tutto questo è naturale e necessario. Lo faccio perché voglio rappresentare la mia gente. E lo voglio fare in un modo nuovo, che non ha fatto nessuno, con un nuovo linguaggio. Voglio raccontare, prettamente in napoletano, l’amore e il disagio della mia gente attraverso il rap. Quando parlo in italiano mi sforzo. In questo momento so di essere una voce importante per la mia città: quando un napoletano ascolta una mia canzone vorrei che sentisse i suoi pensieri messi in un megafono”, ha detto il rapper, nato e cresciuto nel difficile quartiere di Secondigliano, spesso al centro di vicende legate alla cronaca nera, nella nostra intervista. Prima di lui, tra i napoletani, lo scorso aprile c’era riuscito già Luchè a ritagliarsi un posto tra le dieci posizioni della Top Albums Debut Global di Spotify con il suo “Dove volano le aquile”, superando in classifica pure Miley Cyrus e il suo disco dal vivo “Attention: Miley live”: “Io mi spingo oltre per cercare di ottenere grandi risultati. Questo disco per me è un grande passo avanti per il rap italiano. Se un americano lo ascolta, penso possa trovare più elementi di interesse”, aveva detto l’ex Co’Sang, parlando del disco.

A distanza di più di quarant’anni dall’esplosione del Neapolitan Power, la gloriosa scena che lanciò – tra gli altri – Pino Daniele, Tony Esposito, James Senese, Enzo Avitabile, è evidente che ci sia un rinnovato interesse per le produzioni di Napoli e dintorni, che si inserisce in un movimento più ampio di rinascita e rigenerazione della cultura pop partenopea. Dalla street art al calcio, con il Napoli di Osimhen, Kvaratskhelia e del prof Spalletti che mai come quest’anno sembra avere serie intenzioni, anche internazionali: San Gennaro ha deciso di impegnarsi. Certo, i tempi – e i linguaggi – sono cambiati. L’esibizione di Liberato al Sónar di Barcellona, un anno dopo l’uscita di “Nove maggio” e Tu t’e scurdat’ ‘e me”, mandò in estasi gli spettatori del festival, che accolsero l’esibizione del misterioso artista napoletano con particolare entusiasmo: “Liberato è la cosa migliore successa a Napoli dopo la firma di Maradona”, scrisse qualcuno. Qualcun altro commentò: “Liberato è il Bansky della trap”. La giornalista Marta Salicrú, collaboratrice di Time Out Barcellona e Rockdelux, accostò invece il nome di Liberato ai Jack Ü, il progetto congiunto di Diplo e Skrillex.

E che dire dei Nu Genea, il duo composto da Massimo Di Lena e Lucio Aquilina, napoletani di stanza a Berlino che negli anni hanno collezionato collaborazioni con giganti come Tony Allen e collezionato esibizioni sui palchi di festival e club di tutto il mondo? La rivista musicale statunitense Spin ha appena messo la loro “Tienaté” al 49esimo posto della classifica delle cinquanta canzoni più belle del 2022: “Con ‘Tienaté’, la seconda traccia del loro album ‘Bar Mediterraneo’, il duo napoletano offre un vivido ritratto di questa dolce vita di ritorno al passato: bere dal pozzo apparentemente senza fondo dell’elettro-disco mentre ci si diverte nelle gioie inebrianti del boogie underground”, hanno scritto i redattori. Il loro “Bar Mediterraneo”, uscito lo scorso giugno, è stato il vinile più venduto al mondo negli ultimi dodici mesi su Discogs, il sito dove gli appassionati vendono e acquistano lp e 45 giri.

Che la musica napoletana abbia alzato la testa dopo anni di crisi lo certificano anche i numeri. Melanie Parejo, Head of Music Sud e Est Europa di Spotify, commentando i dati di Spotify Wrapped 2022 ha sottolineato proprio la grande crescita della musica partenopea: “Il 2022 è stato l’anno di maggior successo per la musica napoletana in Italia, a prescindere dal genere. La nostra playlist Napoli Centro è cresciuta del 58% in termini di ascoltatori medi giornalieri ed è tra le Top 10 Playlist italiane. La scena rap napoletana ha ufficialmente varcato i confini nazionali, grazie anche al grande successo di artisti come Geolier, Luchè e la crew SLF”.

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