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La potenza degli Editors dal vivo, per fuggire dalla realtà

Tom Smith e soci tornano a Milano per presentare dal vivo il nuovo album "EBM": il racconto del live
La potenza degli Editors dal vivo, per fuggire dalla realtà

Le luci abbagliano e avvolgono il pubblico, mentre il fumo circonda i sei musicsti intenti a prendere posizione sul palco. Sono le 21 puntuali quando, la sera del 20 ottobre 2022, gli Editors fanno il loro ingresso in scena al Fabrique di Milano per dare il via a uno show capace di riflettere la potenza sonora e visiva della band, offrendo così una via di fuga dalla realtà. Sono i ritmi elettronici sincopati del singolo "Heart attack" a segnare l'inizio del concerto milanese, seguito questa sera da un secondo live all'Unipol Arena a Bologna, e la band capitanata da Tom Smith è pronta per trasportare il pubblico in un'altra dimensione dove musica, effetti luminosi, movimento e frenesia sono gli ingredite principali.

Sensazione di evasione edonistica

La formazione di Stafford, tornata a esibirsi nel nostro Paese la scorsa estate a Genova dopo la pandemia, a Milano porta in scena uno spettacolo costruito attorno al suo nuovo album "EBM", uscito lo scorso 23 settembre. Il disco è arrivato segnando alcuni importanti cambiamenti per il gruppo che, tra le altre cose, ha accolto come nuovo componente ufficiale Benjamin John Power, aka Blanck Mass, con cui aveva collaborato per “Violence” del 2018. Nuove sperimentazioni, nuovi territori musicali e nuove spinte creative sono da sempre il principale obiettivo degli Editors, perseguito con ancora più vigore per "EBM", un lavoro pensato fin dalla sua genesi per essere suonato dal vivo. “La combinazione di mondi diversi, tra pop e sonorità o melodie più dirette e forti, ha portato a ‘EBM’. La genesi, però, sta nell’idea che stavamo scrivendo canzoni da presentare inizialmente dal vivo a un festival", aveva raccontato a Rockol Tom Smith presentando il nuovo disco: "Pensavamo che sarebbero state scoperte live e ascoltate a un concerto, in un campo sotto un tendone. Quell’idea e quel tipo di sensazione di evasione edonistica, era certamente un pensiero importante quando abbiamo fatto poi il disco”.

"Quella sensazione di evasione edonistica" descritta dal frontman degli Editors è proprio l'impressione che colpisce il pubblico durante il concerto meneghino della band, che sul palco del locale di Via Gaudenzio Fantoli propone una scaletta che include sia pezzi del passato e alcuni suoi classici, che sette brani estratti dal suo più recente progetto discografico, uscito tre anni dopo il primo “best of” “Black gold” con cui aveva tirato le fila dei primi quindici anni circa di carriera. 

Grazie a canzoni come "Strawberry Lemonade", alla carica accattivante di "Karma Climb" o alla fantasia esplosiva di "Picturesque" e "Kiss", il cambiamento di “EBM” colpisce in faccia il pubblico con la tipica attitudine ed energia rock degli Editors, unita a nuovi spunti ed elementi elettronici. Anche sul palco, però, il gruppo non snatura se stesso, raggiunge solo una maturazione e una profondità maggiori, che si rivelano anche durante l'esecuzione di brani meno recenti.

Il carisma degli Editors

La scenografia appare inesistente, e sono i musicisti stessi e la strumentazione a creare la dimensione scenica dello spettacolo, dove giochi di luce, fari luminosi e suoni coinvolgono gli spettatori in danze sfrenate, cori o partecipazioni assorte. Il pubblico, composto per lo più da adulti e qualche ragazzo, riempie completamente il Fabrique che, sold out, vede ogni persona lasciarsi trasportare dalla musica e dal carisma degli Editors. Nonostante le poche interazioni con i fan, a cui vengono rivolti dei timidi "grazie" pronunciati in un italiano impreciso, il fascino e la personalità portate in scena dal frontman di Tom Smith, oltre che la sua voce carismatica, arrivano ad abbracciare tutti i presenti. Il leader della band si sposta da una parte all'altra del palco passando da uno strumento all'altro e lanciandosi in balli scomposti o movimenti irruenti per enfatizzare le sensazioni. All'inizio di "In This Light and on This Evening", title track del terzo album del 2009, Smith è seduto al pianoforte, ma alla fine è già in piedi con la chitarra al collo, mentre in altri brani come "Vibe" finisce per giocare anche ai sintetizzatori. Attorno a lui, gli altri componenti del gruppo costruiscono il muro sonoro che sposta il pubblico, plasmato dall'elettronica, ma che concede anche dei momenti di respiro quando - per esempio - Tom Smith è da solo sul palco per un'emozionante versione alla chitarra acustica di "Nothing". 

Per tutta le due ore di concerto gli Editors non perdono piglio e forza sugli spettatori del Fabrique, che dall'inizio alla fine rispondono con entusiasmo e vivida partecipazione. Lo spettacolo milanese è infatti fatto di musica, ma soprattutto di anime e corpi che cantando, ballando o semplicemente ascoltando rendono tangibili le sensazioni e le emozioni suonate sul palco e trasmesse al parterre. Forse è proprio questa la grande capacità della band, che dal vivo ritrova sicuramente la propria dimensione più vera e immediata trasportandosi e portando gli altri oltre la realtà. L'euforia dei presenti è infatti alle stelle fino all'ultimo brano dello show che, dopo il momento dei bis, si chiude con due dei brani più noti e amati di Tom Smith e soci, "Munich" e "Papillon". E alla conclusione della serata, sugli inchini del gruppo, vien solo da pensare, grazie Editors, per aver offerto ancora una volta anche a Milano un grande momento di vitalità.

La scaletta:

Heart Attack
Strawberry Lemonade
Bones
Karma Climb
Picturesque
In This Light and on This Evening
Sugar
Magazine
All Sparks
Vibe
The Racing Rats
Frankenstein
Nothing
All the Kings
Blood
Smokers Outside the Hospital Doors
Kiss
No Harm
Strange Intimacy

BIS #1

An End Has a Start
Munich
Papillon

Schede:
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