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Glass Animals: così “Heat waves” è diventata una hit da record

91 settimane tra le prime 100 posizioni: è il singolo più longevo nelle classifiche Usa dal 1964.
Glass Animals: così “Heat waves” è diventata una hit da record

È diventato ufficialmente il singolo da più settimane nella Billboard Hot 100. Questa settimana si è dovuto accontentare solamente del ventunesimo posto. Non è quello relativo al piazzamento, però, il dato da considerare. Ma quello relativo al numero di settimane trascorse tra le cento posizioni della classifica delle canzoni più popolari negli Usa. Sono 91 in tutto. Precisamente 637 giorni. Quello di “Heat waves” dei Glass Animals è il risultato migliore mai raggiunto da un singolo negli Stati Uniti dal 1964 ad oggi. Prima della band di Oxford capitanata da Dave Bayley il record era detenuto da The Weeknd con la sua “Blinding lights”, che tra il 2019 e il 2021 è rimasta in classifica per 90 settimane, battendo a sua volta le 87 settimane nella Billboard Hot 100 di “Radioactive” degli Imagine Dragons. I numeri della canzone dei Glass Animals su YouTube e sulle piattaforme di streaming sono impressionanti: il videoclip ha superato quota 410 milioni di visualizzazioni, il singolo i 2 miliardi di ascolti su Spotify. Non male per una canzone nata praticamente per caso al termine di una lunga e improduttiva giornata in studio di registrazione, esplosa come hit solo mesi dopo la sua uscita.

“Wow! Tutto quello che riesco dire è questo: wow - ha detto Dave Bayley, autore del singolo, condividendo la notizia del record nella Billboard Hot 100 con i fan sui social – molti di voi sanno che quando ho scritto questa canzone stavo parlando della mancanza di qualcuno che amavo molto. Ma neppure nei sogni avrei potuto immaginare che questa canzone potesse ricevere così tanto amore e affetto in giro per il mondo. Grazie a tutti coloro che hanno aiutato questa canzone a raggiungere così tante persone”.
I segreti del successo di “Heat waves”, partito dai social prima di conquistare i media tradizionali, sono strettamente legati con la genesi della canzone e del disco di cui fa parte, “Dreamland”, il terzo in studio del gruppo considerato un punto di riferimento della scena indie pop britannica degli Anni Duemiladieci (a lanciarli fu Paul Epworth, il produttore degli U2, di Paul McCartney, di Adele e molti altri, mettendoli sotto contratto con la sua etichetta, la Wolf Tone). La canzone, quella che in gergo è definita una “sleeper hit”, “successo dormiente”, nasce addirittura nel 2018 in uno studio londinese, The Church, frequentato ai suoi esordi anche da Bob Dylan: “Passai tutto il giorno a non combinare niente, privo di idee. Poi alla fine della giornata, quando ero pronto per tornare a casa, presi la chitarra e strimpellai una serie di accordi relativamente complessi. Gli A-ha erano maestri in questo. Cambiavano una piccola nota la seconda volta che riproducevano l’accordo, poi tre e così via. Cercavo una sequenza di accordi che fosse felice, poi triste, poi nostalgica, quindi di nuovo felice”. Dave Bayley, nerd del pop classe 1989, aggiunse in fase di produzione un synt pad e un loop di percussioni, improvvisando melodie vocali. “Quello che sentite nella versione finale suona molto simile alla demo originale”, ha raccontato in un’intervista alla Bbc.

“Heat waves” era pronta per essere inclusa all’interno del disco che di lì a poco i Glass Animals avrebbero spedito nei negozi. Poi, però, nel luglio del 2018 il batterista Joe Seaward si scontra con un camion mentre va in bicicletta a Dublino. Vedendosela brutta. Nell’impatto si rompe una gamba e subisce una frattura complessa al cranio. Al risveglio, scopre di aver perso la memoria a breve termine e di dover affrontare un lungo e faticoso percorso di riabilitazione per reimparare a camminare, parlare, mangiare e scrivere. “Il mio migliore amico era in ospedale. Non sapevo se ce l'avrebbe fatta. Il futuro era dannatamente spaventoso e completamente sconosciuto. Durante quelle settimane in ospedale, era così difficile guardare avanti che mi sono ritrovato a guardare indietro. Scavando nella mia mente, tirando fuori vecchi ricordi che mi hanno dato conforto, anche se di per sé scomodi. Parlando con amici e parenti, mi sono reso conto che molte persone stanno vivendo un simile tipo di confusione. Tutto quello che pensavamo di poter vedere chiaramente davanti a noi non lo è più e nel frattempo non riusciamo a trovare la nostra strada. Per questo ci rifugiamo nei vecchi ricordi. Lo sento dire nelle conversazioni. Lo vedo in quello che la gente guarda in TV. In quello che ascoltiamo. In quello che mangiamo. Nei sogni”, avrebbe ricordato Bayley, parlando di quel periodo buio della storia della band, che portò alla genesi di “Dreamland”. Seaward sarebbe riuscito a tornare su un palco solo un anno e mezzo più tardi, all’inizio del 2020. Poco prima che le restrizioni legate all’emergenza epidemiologica da coronavirus fermassero la musica dal vivo. Concerti sospesi, promozione bloccata e album congelato per volere di discografici e manager.

Sbagliavano a pensarla così. E Dave Bayley glielo dimostrò. La band lancia una campagna social per promuovere la propria musica attraverso gare di remix e quant’altro, nei mesi duri del lockdown. “Heat waves” esce ufficialmente come singolo il 29 giugno 2020 (l’album arriva poco dopo, il 7 agosto – la band incide anche un 45 giri digitale per la serie Spotify Singles, con una cover di “Solar Power” di Lorde). Anche il video del brano, diretto da Colin Read, è figlio di quel periodo. Bayley arruola i suoi vicini di Hackney, il borgo londinese in cui vive, per aiutarlo a filmare la clip durante il lockdown: "È una lettera d'amore alla musica dal vivo e alla cultura che la circonda. È stato girato al culmine dell'isolamento del mio quartiere nell'East London dalle persone che vivono intorno a me, semplicemente usando i loro telefoni. Si tratta di persone che di solito sono in giro per spettacoli, gallerie d'arte, cinema, ecc. Ora questi luoghi sono lasciati vuoti e molti di loro non sopravvivranno. La canzone parla della perdita e della nostalgia, l'arte prevede lo stare insieme e il contatto umano. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno dato una mano. Quando tutti si sporgevano dalle loro finestre per filmare, ho provato lo stesso senso di unione e di energia che si prova nei live show. Ho avvertito la freddezza di esibirsi in una stanza vuota con la band bloccata sugli schermi".

Il singolo è un diesel, quanto a numeri. Parte malissimo, nonostante le radio britanniche lo inseriscano nella programmazione. Farà la sua prima apparizione in classifica solamente a ottobre, quattro mesi dopo la sua uscita, quando apparirà nella colonna sonora di Fifa 21, tra i videogiochi più popolari al mondo, prima di essere usato come tema di una fan-fiction su due youtuber di Minecraft, Dream e GeorgeNotFound: "Quando 'Heat Waves' è entrato nella colonna sonora di Fifa 21 subito dopo il lancio dell'album, è stato quel momento in cui ho pensato 'Questo album ce la farà' – ha raccontato Bayley al NME – vederlo arrivare su Fifa è stato come se qualcuno da qualche parte avesse premuto un interruttore. Mi ha ricordato la stessa cosa che ottieni quando ascolti nuova musica per le persone ai festival o per i compagni di persone che sono stati trascinati a uno spettacolo... entrare in un videogioco fa esattamente la stessa cosa". TikTok ha fatto il resto: ad oggi il brano è stato utilizzato in 1,6 milioni di clip sul social network dei giovanissimi. Da quel momento, stream dopo stream, visualizzazione dopo visualizzazione, il successo del brano non si è più fermato, spalancando ai Glass Animals le porte del mainstream: "Sui social venivamo taggati da persone che dipingevano, disegnavano e ballavano sulle note della nostra canzone. Ero come, 'Wow, le persone stanno rispondendo in modo creativo. Questo è il meglio che avremmo potuto chiedere’”.

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