Pink Floyd, auguri a Roger Waters (con frecciata social)
L’intera comunità di fan mondiale ha festeggiato oggi il settantanovesimo compleanno di Roger Waters, ricorrenza che l’infaticabile artista britannico ha festeggiato on the road tra una tappa e l’altra del suo This Is Not a Drill Tour, serie di eventi che vedrà il creatore di “The Wall” di scena tra Canada, USA e Messico fino al prossimo 15 ottobre. L’agenda fitta di appuntamenti e i festeggiamenti da parte di amici e staff non hanno fatto distratto, tuttavia, Waters da quella che è una delle sue più grandi passioni: l’attualità.
Nella tarda serata di ieri l’artista di Great Bookham ha pubblicato sui propri canali social ufficiali una lunga lettera aperta alla first lady ucraina, Olena Zelenska. Rivolgendo alla moglie del presidente Volodymyr Zelensky un appello per fermare il prima possibile il conflitto che sta martoriando la regione e provocando grande instabilità sugli equilibri geopolitici internazionali, Waters dà una sua personale lettura della situazione attuale.
Citando un verso del classico dei Pink Floyd “Wish You Were Here” - “Did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage? - Waters, per esprimendo solidarietà a entrambe le parti coinvolte nel conflitto, condanna fermamente il supporto militare offerto dall’occidente al governo di Kiev, invitando Zelensky a “portare pace nel Donbass” concedendo “autonomia parziale alle province di Donetsk e Luhansk” e a “ratificare e attuare integralmente degli accordi di Minsk 2”. L’artista, inoltre, addossa ai “nazionalisti ucraini” la responsabilità del conflitto, scaturito dal “superamento di un certo numero di linee rosse che erano state chiaramente indicate nel corso di diversi anni dalla Federazione Russa”. “Se mi sto sbagliando, mi può aiutare a capire come fare?”, conclude Waters, sempre rivolgendosi a Zelenska: “Se invece non mi sbaglio, mi aiuti nel mio sforzo volto a convincere i nostri leader a fermare questo massacro, utile solo alle classi dirigenti e ai nazionalismi sia in Oriente che in Occidente”.
La posizione di Waters è decisamente lontana da quella espressa dai suoi ex compagni David Gilmour e Nick Mason, che lo scorso mese di marzo, sotto l’egida dei Pink Floyd, hanno dato alle stampe “Hey, Hey, Rise Up!”, brano basato su un traditional ucraino (e realizzato con la collaborazione del frontman dei BoomBox Andriy Khlyvnyuk) i cui proventi sono stati devoluti all’Ukraine Humanitarian Relief Fund. Mentre Gilmour e Mason si sono mossi nell’ambito di un programma centrato sulle sofferenze della popolazione ucraina - e quindi avallante, nemmeno troppo implicitamente, il ruolo della Russia come aggressore, tanto da aver ricevuto i complimenti dal leader dei Gogol Bordello Eugene Hütz, dichiaratamente schierato al fianco del governo di Kiev - Waters (che già si aveva espresso una posiziona molto chiara riguardo le tensioni tra Cina e USA per Taiwan) parte dal presupposto che sia stata parte dell’opinione pubblica ucraina (quella legata ai movimenti nazionalisti) a provocare il conflitto.
La differenza di visione non ha impedito ai gestori dei social intestati ai Pink Floyd di rivolgere un augurio a Waters per il giorno del suo compleanno, senza - però - rinunciare a quella che potrebbe apparire come una decisa stoccata:
Con ancora il logo di “Hey, Hey, Rise Up!” come immagine del profilo, gli ex compagni di band - o chi per loro - hanno augurato all’ex compagno di strada “pace e illuminazione” per il suo compleanno. Non esattamente un attacco ad alzo zero, ma nemmeno un passo avanti verso una (sempre più insperata) reunion…