Le tre band che fecero cambiare rotta ai Green Day

Nel 1994 con il loro terzo album, “Dookie”, i Green Day fecero il botto e si rivelarono al mondo. Dopo di allora altri tre dischi, ma nessuno squillo degno di nota. All'alba del settimo album, era il 2004, i ragazzi della band californiana avevano superato da poco la trentina e si giocarono la carta del concept album, un opera punk rock intitolata "American Idiot" (leggi qui la recensione). La loro stella, che stava leggermente declinando, ebbe un sussulto: raggiunsero per la prima volta la vetta della classifica di vendita statunitense, in tutto il mondo se ne vendettero oltre 16 milioni di copie e si aggiudicò il premio di migliore album rock dell'anno ai Grammy Awards del 2005.
L'avere pubblicato un album di tale portata conduce, oltre ai dovuti onori, anche l'onere di dare seguito con un disco che possa non sfigurare al confronto del predecessore. Cinque anni più tardi i Green Day erano pronti, uscì "21st Century Breakdown" (leggi qui la recensione) e resse gli inevitabili paragoni. Il nuovo disco scalò diverse classifiche in giro per il mondo e si aggiudicò anch'esso il Grammy Award per il migliore album rock dell'anno. Come "American Idiot" anche "21st Century Breakdown" è da considerarsi un'opera rock, seppur con qualche differenza ispirata ai Green Day da alcune band che ne influenzarono la sua scrittura.
I temi principali di entrambi gli album riguardano le opinioni socio-politiche del gruppo, ma la musica nel nuovo disco è decisamente più rock, forse influenzati dal suono di alcune band da sempre ritenute dei punti di riferimento dal frontman Billie Joe Armstrong che, in una intervista rilasciata a MTV nel 2009, sostenne che il cambiamento di registro musicale accadde in maniera del tutto naturale, senza alcuna decisione presa scientemente a tavolino. “Volevamo solo evolverci in modo naturale. Non c'è stata alcuna decisione del tipo, 'suoneremo così'. Ma piuttosto, 'Andiamo avanti e vediamo dove ci porta la musica'.
Anche se, a dirla tutta, nella stessa intervista, Armstrong ha rivelato che, poiché lui adora Who, Cheap Trick e Ramones, la band nel nuovo disco voleva fare un passo verso suoni power-pop e pop-punk. Come affermato dal rocker, volevano estendere il loro sound ispirandosi a queste band influenti. “Io amo molto cose tipo, la British Invasion. Adoro, Who, Cheap Trick e Ramones. E' come cercare di prendere quel power-pop o quel pop-punk o come vuoi chiamarlo e portarlo in luoghi che sono più lontani di quanto noi non si sia mai andati".