Joni Mitchell rimuoverà la sua musica da Spotify per solidarietà con Neil Young
Dichiarando il suo sostegno a Neil Young e seguendo l’esempio del cantautore canadese, il cui catalogo musicale è stato rimosso nei giorni scorsi da Spotify a seguito delle sue critiche rivolte al colosso dello streaming svedese per ospitare il podcast "The Joe Rogan Experience", che secondo la voce di “Rockin' in the free world” fornisce informazioni false e tendenziose sui vaccini e sul Covid, Joni Mitchell ha fatto sapere di voler ritirare la propria musica dalla popolare piattaforma.
La 78enne cantautrice canadese ha dichiarato la sua intenzione di voler ritirare il proprio catalogo da Spotify - nel momento in cui scriviamo ancora disponibile sulla piattaforma - attraverso un breve e conciso messaggio pubblicato sul suo sito web ufficiale, dal titolo “Sto dalla parte di Neil Young!”. Nella nota Joni Mitchell ha scritto:
“Ho deciso di rimuovere tutta la mia musica da Spotify Le persone irresponsabili stanno diffondendo bugie che stanno costando la vita alle persone. Sono solidale con Neil Young e con la comunità medico-scientifica globale”.
Al messaggio è allegato un link che rimanda a “una lettera aperta a Spotify” in cui 270 membri della comunità medico-scientifica globale convengono che le azioni di Rogan sono "non solo discutibili e offensive, ma anche pericolose dal punto di vista medico e culturale”. Nella lettera si legge anche che: “Consentendo la propagazione di affermazioni false e dannose per la società, Spotify consente ai suoi media ospitati di danneggiare la fiducia del pubblico nella ricerca scientifica e seminare dubbi sulla credibilità della guida basata sui dati offerta dai professionisti medici".
A seguito della rimozione del catalogo di Neil Young da Spotify, prima di Joni Mitchell diversi artisti e musicisti internazionali hanno detto la loro sul caso, prendendo posizione a favore del cantautore, come - tra gli altri - David Crosby, o della piattaforma come fatto da David Draiman dei Disturbed.
Nel frattempo il cantautore di “Harvest moon” ha anche condiviso sul proprio sito “Neil Young Archives” una lettera aperta, intitolata “Spotify: più canzoni, meno audio” ("Spotify: more songs and less sound”) e disponibile qui, in cui ha fatto sapere che “quando ho lasciato Spotify mi sono sentito meglio” e ha incoraggiato i suoi fan e gli altri musicisti a utilizzare altri servizi di streaming. Oltre ad affermare che Spotify offre un servizio qualitativamente inferiore rispetto ad altre piattaforme come Apple Music o Amazon riducendo la qualità della musica del 95% - “Spotify poi vende la musica declassata”, ha scritto il cantautore - Young ha sostenuto che il colosso svedese preferisca “gli affari rispetto all’arte”.