Il Dio del Rock di Carl Palmer è Steve Winwood

Il batterista di Emerson, Lake & Palmer e Asia Carl Palmer, ospite nel programma della BBC 'The Rock Show With Johnnie Walker', ha indicato in Steve Winwood, già membro di Spencer Davis Group, Traffic e Blind Faith come suo Rock God e ha rivelato di non avere mai avuto la possibilità di incontrarlo veramente.
Palmer ha motivato così la sua scelta: “Il motivo per cui ho scelto Steve Winwood è molto, molto semplice, perché lui è il tipo di Dio del Rock con le minori pretese che tu possa mai incontrare. Ma probabilmente è anche uno dei più talentuosi. Quando ho incontrato Steve per la prima volta penso che avessi circa 14 anni, lui ne aveva 17. In realtà non ci siamo parlati. Ma ho suonato in questa piccola band di jazz tradizionale un sabato mattina, lui suonava il piano e c'erano molti batteristi. Mi sono seduto e ho suonato un paio di brani e quello fu tutto. Non l'ho più visto da allora, l'ho visto dal vivo ma non gli ho mai parlato. Non l'ho mai incontrato di persona ma sono sempre stato un grande fan. L'ultima volta che l'ho visto suonare ed è stato assolutamente eccezionale è stato con Eric Clapton. Loro due erano in tournée insieme in America e lui è stato semplicemente sensazionale."
Ha continuato ancora il 71enne Carl Palmer: “Quando pensi al suo percorso artistico è semplicemente incredibile. Mi è piaciuto tutto, ha fondato i Blind Faith e poi ha contribuito a formare un gruppo fantastico come i Traffic. Fino a "Roll With It" e "Valerie", come lo puoi chiamare, un grande autore, un grande cantante, un ottimo tastierista e un buon chitarrista, su questo non c'è alcun dubbio. Chiunque possa sedersi accanto a Eric Clapton e suonare la chitarra deve essere abbastanza bravo.”
Entro la fine del 2022 Palmer - unico membro ancora in vita degli Emerson, Lake & Palmer - intervistato lo scorso anno dal magazine Rolling Stone ha rivelato di volere "riunire" la band in tour utilizzando alcuni filmati inediti dei vecchi compagni Keith Emerson e Greg Lake in concerto alla Royal Albert Hall di Londra nel 1992. “Questo, per me” dice, “sarebbe il modo di presentare di nuovo uno spettacolo di Emerson, Lake e Palmer. E' altamente possibile. Sembrerà autentico, sembrerà reale e sarà tutto sincronizzato. Sarà un qualcosa di meglio di un ologramma".