Roger Waters in studio per le prove del nuovo tour. Foto

La mancata epifania di ieri sera al Festival di Sanremo - la sfumata messa in onda del videomessaggio registrato dallo storico sodale di David Gilmour e Nick Mason è diventato un piccolo giallo che potrà essere chiarito (forse) durante la conferenza stampa che si terrà a fine mattinata nella sala stampa del teatro Ariston - non ha certo fatto calare l'attenzione dei fan verso le prossime mosse dal vivo di Roger Waters.
Proprio mentre il pubblico italiano sperava di sentire la sua voce e vedere la sua faccia tra le esibizioni di Marco Masini e Rita Pavone - per una coincidenza curiosa, il suo videointervento sarebbe stato contiguo al passaggio sul palco della cantante la cui querelle relativa all'ideale citazione in "Saint Tropez" tenne banco per anni presso il pubblico italiano (e non solo) - il frontman, bassista e autore britannico pubblicava sui propri canali social un importante aggiornamento relativo ai lavori di preparazione in vista dei suoi prossimi impegni live.
Lo scatto lanciato sui social da Waters lo ritrae - di spalle - in uno studio insieme a Jon Carin, Jonathan Wilson e Sean Evans, dove - ammette lo stesso artista nella didascalia - si sta preparando al This Is Not a Drill Tour.
I primi due sono vecchie conoscenze dell'ex Pink Floyd: sia Carin (validissimo polistrumentista già collaboratore della band britannica dai tempi delle session di registrazione di "A Momentary Lapse of Reason") che Wilson (apprezzatissimo produttore e session man nonché titolare di una più che rispettabile carriera di artista solista) hanno già collaborato con Waters sia come turnisti che come elementi della live band che l'ha accompagnato nel corso dei suoi due ultimi tour, The Wall Live (tra il 2010 e il 2013) e Us + Them Tour (tra uil 2017 e il 2018).
Anche Sean Evan è un collaboratore di lunga data di Waters, anche se non sul versante prettamente musicale: il regista residente a New York ha curato la realizzazione di "Roger Waters the Wall" che di "Roger Waters: Us + Them", rockumentary pubblicati rispettivamente nel 2014 e nel 2019 a testimonianza delle ultime sortite sui palchi dell'ex Pink Floyd. La sua presenza in studio potrebbe essere connessa alla realizzazione di particolari scenografie, che - tutti gli appassionati di musica sanno molto bene - negli spettacoli dal vivo di Waters hanno un ruolo assolutamente centrale.
Non stupirebbe affatto, infatti, che la voce di "Another Brick in the Wall" punti su visual e contenuti video preregistrati per lanciare messaggi, anche perché il This Is Not a Drill Tour è stato annunciato dallo stesso Waters come il suo tour più politico di sempre, "persino più di 'Us + Them'", serie di concerti che lo portò a un passo dall'arresto in Brasile per ripetute e veementi critiche al presidente ultraconservatore Jair Bolsonaro: la concomitanza del tour sul territorio statunitense con la prossima tornata elettorale americana e la storica avversione di Waters nei confronti dell'attuale inquilino della Casa Bianca - e candidato per un secondo mandato - Donald Trump fa pensare che le esternazioni di matrice politica, in occasione della prima tranche di date del This Is Not a Drill Tour, saranno numerose e mirate.
Più interessante sarà capire come verrà compilata la scaletta: mentre nei precedenti due tour l'elenco dei brani era in ogni caso vincolato a due uscite precise - "The Wall" per The Wall Live e "Is This the Life We Really Want?" per l'Us + Them Tour per il This Is Not a Drill Tour Waters avrà l'opportunità di spaziare in lungo e in largo nel suo repertorio per scegliere gli episodi più adatti a colpire nel segno. E duro, come è abituato a fare lui...