Bob Geldof: 'Google, Facebook e radio colpevoli del declino della discografia'
Network radiofonici e dominatori del mondo Internet: sono loro, secondo Bob Geldof, i veri responsabili del declino dell'impero musicale britannico (e non solo). Il cantante, filantropo e agitatore sociale irlandese lo ha detto ieri a Londra dove si è recato per ritirare un premio conferitogli dalla BASCA, la British Academy of Songwriters, Composers and Authors. "Oltre a dare a me e a Pete (Briquette, cofondatore con lui dei Boomtown Rats) un'esistenza, l'industria discografica l'ha data anche alle industrie creative e a un intero Paese", ha ricordato Geldof durante il suo discorso di accettazione. "Non riuscirei a immaginare quale sarebbe stato il contributo della Gran Bretagna alla seconda parte del ventesimo secolo non fosse stato per quei quattro ragazzi di Liverpool (i Beatles, ovviamente) che hanno dato il primo calcio alla palla. E non credo che senza il contributo britannico il rock and roll sarebbe mai diventato quel che è diventato".
"Tuttavia", ha aggiunto Geldof, "quella che un tempo era un'industria enorme si sta riducendo ogni giorno di più nel nuovo mondo". Responsabilità, anche, di "monopolisti come Facebook e Google", che "stanno defraudando il mondo della capacità assolutamente essenziale di distribuire e disseminare idee". E dei programmatori radiofonici, "che dovrebbero vergognarsi di se stessi. Stanno lasciando calare di importanza quello che era il sesto settore produttivo per importanza del nostro tempo. Non vedo come sarebbe stato possibile avere Malcolm McLaren e Vivienne Westwood, il cinema e la televisione di oggi senza i ragazzi e le ragazze rock and roll. O arrivare a certe conquiste politiche. Spero che tutto questo continui per il resto della mia vita. Ma intanto voglio indossare con orgoglio un distintivo e ricordare che durante la mia epoca ho potuto partecipare a questa gran cosa che ha avuto origine nel mio Paese".