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E’ “La bottega di filosofia” il singolo (che sarà trasmesso in radio dal 18 gennaio) tratto dal nuovo album di Ivano Fossati, intitolato “Lampo”, composto da dieci canzoni e in uscita il 7 febbraio.
Rockol ha avuto modo di ascoltare il brano, che musicalmente è parecchio sorprendente per chi si aspetta il Fossati classico. Le sonorità sono inusuali, giocose, spostate verso il rhythm and blues e certo rock anni Settanta. L’impatto è notevole, energico: non compare il pianoforte, da tempo strumento principe di Fossati. C’è una chitarra ritmica a segnare il tempo, un’armonica blueseggiante che s’insinua spesso, un hammond che entra in primo piano verso la fine del pezzo, coretti femminili.
Ecco alcuni stralci del testo, che è una confessione rivolta ai ragazzi di oggi: “Oggi chiamano filosofi se stessi gli insegnanti di filosofia/ io vedo chiaramente quello che ho d'intorno/ vedo senza aiuto e meglio senza occhiali”; “Io me li ricordo i fatti e le parole/l'odore del desiderio delle belle da marito /le corse in macchina per Genova di pietra / il suono delle promesse la luce dentro gli occhi”, “Abbiamo tutti un amico che non parla/oppure non capisce o non ci sente/ al mio leggo i giornali qualche volta / nelle domeniche di sole a tradimento/ sono un borghese visionario / lui un rivoluzionario cieco / io un servo sciocco / lui uno che intreccia il vento / e non sappiamo che rivoluzione fare/ e allora rimando ragazzi e insegno a rimandare”.
L’inciso è: “Sono un visionario e vedo quello che non c'è/sogno una macchina che riavvolge il tempo/sono un visionario vedo quello che non c'è /sogno una macchina che riavvolge il tempo”.
L’album, che come anticipato da Rockol (vedi news) è stato registrato a Bologna, è stato prodotto dal cantautore stesso insieme al figlio Claudio, che suona anche batteria e percussioni. Tra gli altri musicisti coinvolti ci sono Paolo Costa al basso e Lele Melotti alla batteria.
Dopo l’uscita del disco Fossati inizierà una serie di concerti, ancora in via di definizione. Suonerà fra l’altro a Varese (Teatro di Varese) il 1 marzo, a Bologna (Teatro Medica) il 4 marzo, a Vercelli (Teatro Civico) l’11 marzo, a Pescara (Teatro Circus Visioni) il 15 marzo, a Verona (Teatro Filarmonico) il 17 marzo, a Trento (Auditorium Santa Chiara) il 18 marzo, a Riccione (Palaterme) il 21 marzo, a Padova (Palazzetto San Lazzaro) il 22 marzo, a Torino (Teatro Alfieri) il 24 marzo, a Genova (Teatro Carlo Felice) il 26 marzo.
Rockol ha avuto modo di ascoltare il brano, che musicalmente è parecchio sorprendente per chi si aspetta il Fossati classico. Le sonorità sono inusuali, giocose, spostate verso il rhythm and blues e certo rock anni Settanta. L’impatto è notevole, energico: non compare il pianoforte, da tempo strumento principe di Fossati. C’è una chitarra ritmica a segnare il tempo, un’armonica blueseggiante che s’insinua spesso, un hammond che entra in primo piano verso la fine del pezzo, coretti femminili.
Ecco alcuni stralci del testo, che è una confessione rivolta ai ragazzi di oggi: “Oggi chiamano filosofi se stessi gli insegnanti di filosofia/ io vedo chiaramente quello che ho d'intorno/ vedo senza aiuto e meglio senza occhiali”; “Io me li ricordo i fatti e le parole/l'odore del desiderio delle belle da marito /le corse in macchina per Genova di pietra / il suono delle promesse la luce dentro gli occhi”, “Abbiamo tutti un amico che non parla/oppure non capisce o non ci sente/ al mio leggo i giornali qualche volta / nelle domeniche di sole a tradimento/ sono un borghese visionario / lui un rivoluzionario cieco / io un servo sciocco / lui uno che intreccia il vento / e non sappiamo che rivoluzione fare/ e allora rimando ragazzi e insegno a rimandare”.
L’inciso è: “Sono un visionario e vedo quello che non c'è/sogno una macchina che riavvolge il tempo/sono un visionario vedo quello che non c'è /sogno una macchina che riavvolge il tempo”.
L’album, che come anticipato da Rockol (vedi news) è stato registrato a Bologna, è stato prodotto dal cantautore stesso insieme al figlio Claudio, che suona anche batteria e percussioni. Tra gli altri musicisti coinvolti ci sono Paolo Costa al basso e Lele Melotti alla batteria.
Dopo l’uscita del disco Fossati inizierà una serie di concerti, ancora in via di definizione. Suonerà fra l’altro a Varese (Teatro di Varese) il 1 marzo, a Bologna (Teatro Medica) il 4 marzo, a Vercelli (Teatro Civico) l’11 marzo, a Pescara (Teatro Circus Visioni) il 15 marzo, a Verona (Teatro Filarmonico) il 17 marzo, a Trento (Auditorium Santa Chiara) il 18 marzo, a Riccione (Palaterme) il 21 marzo, a Padova (Palazzetto San Lazzaro) il 22 marzo, a Torino (Teatro Alfieri) il 24 marzo, a Genova (Teatro Carlo Felice) il 26 marzo.
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