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«RADIO MUSIC SOCIETY - Esperanza Spalding» la recensione di Rockol

Esperanza Spalding - RADIO MUSIC SOCIETY - la recensione

Recensione del 19 mar 2012

Voto 7/10

La recensione

Il nome di Esperanza Spalding ha iniziato a circolare in modo prepotente lo scorso anno, quando la ragazza meticcia (ha origini ispaniche, afro-americane, gallesi e indiane d'America) di Portland si è aggiudicata a sorpresa un Grammy Award nella categoria 'Best New Artist”. La prima volta per un'artista jazz.

La cantante e bassista, 27 anni, viene infatti da quel mondo e ha alle sue spalle già tre album incisi: “Junjo” del 2006, “Esperanza” del 2008 e “Chamber music society” del 2010. Proprio dalla stessa scintilla che scatenò il precedente lavoro, nasce il quarto disco “Radio music society”, come racconta la stessa musicista: “Se nell'ultimo lavoro avevo voluto dedicarmi maggiormente ad una visione da camera del jazz, in questo nuovo capitolo mi sono concentrata sull'analisi jazzistica di una forma canzone e melodie che comunemente vengono definite pop”.
Ecco così dodici brani in cui atmosfere jazz incontrano il neo-soul e proprio quel pizzico di pop citato da Esperanza, ma senza mai rendere il lavoro troppo 'appiccicoso'. Alla realizzazione di “Radio music society” hanno partecipato il sassofonista Joe Lovano, il tastierista Leo Genovese e la batterista Terri Lyne Carrington, più una serie di prestigiosi ospiti come i batteristi Jack DeJohnette e Billy Hart, i chitarristi Jef Lee Johnson e Lionel Loueke ed un gruppo di vocalists che include Algebra Blessett, Lalah Hathaway, Gretchen Parlato, Leni Stern e Becca Stevens, oltre ad uno dei protagonisti dell'hip-hop made in Usa come Q-Tip (che duetta e co-produce due canzoni).

Tracklist

01. Radio song
02. Cinnamon tree
03. Crowned & kissed
04. Land of the free
05. Black gold
06. I can't help it
07. Hold on me
08. Vague suspicions
09. Endangered species
10. Let her
11. City of roses
12. Smile like that

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