New Order, Peter Hook giudica il libro di Bernard Sumner: 'Fantasy o tragedia?'
Le ruggini tra Peter Hook, ex bassista di New Order e Joy Division, e i suoi ex compagni di band sono ormai difficili da scrostare, e ogni occasione è buona per rinfocolare la polemica. Soprattutto se uno di loro, Bernard Sumner, lo batte sul tempo nel pubblicare un libro di memorie come "Chapter and verse", da poco nelle librerie britanniche. "Hooky", escluso senza complimenti dalla reunion del gruppo avvenuta a fine 2011, non ha mancato di leggerlo d'un fiato e di scriverne le sue impressioni in esclusiva per Billboard: "Mi è piaciuto leggere dei primi anni di vita di Bernard a Salford (un sobborgo di Manchester)", annota il musicista prima di osservare che "sebbene la parte sui Joy Division sembri scritta con affetto, vi ho riscontrato una deludente mancanza di rivelazioni e di precisione nei dettagli" ("anche dopo la triste scomparsa di Ian (Curtis", spiega, "non abbiamo mai pianificato nulla o parlato di come ci eravamo sentiti dopo il suo suicidio").
Ma i veri problemi, secondo Hook, sorgono quando Sumner comincia a esporre i suoi ricordi sui New Order: "Alcune delle storie che racconta hanno scioccato anche me", commenta. "In una di queste Bernard sostiene che durante la registrazione di 'Sirens' ai Real World Studios ebbi una brutta discussione con Peter Saville (autore delle copertine del gruppo) e gli diedi del parassita". Incerto dei suoi ricordi, aggiunge di avere telefonato allo stesso Saville per chiedergli lumi e avere ricevuto assicurazioni che le cose non andarono così. "Da quel momento in avanti"; dice, "per me Bernard è diventato un testimone assolutamente inaffidabile" (....) "Per me, il problema delle sue memorie è che sono esclusivamente finalizzate a giustificare l'impossessamento del nome e degli asset commerciali dei New Order nel 2001, un'azione che io ritengo illegale e che sto ancora combattendo. E' come se fosse uno strumento per convincere se stesso, i fan o persino me che aveva il diritto di farlo".
"Lo trovo molto contraddittorio, e nei miei confronti la sua narrazione è crudele e malevola", scrive ancora il musicista oggi alla guida dei Light (che il suo nuovo gruppo interpreti regolarmente dal vivo materiale dei Joy Division e dei New Order è un altro motivo di acredine con gli ex compagni). "Leggendo il libro ho iniziato a chiedermi se Bernard abbia mai avuto una discussione con chiunque non si chiamasse Peter Hook", osserva, sostenendo che nei New Order "facevamo continuamente a testate ed è sempre stato così da quando iniziammo. E' quello che ha sempre reso la nostra musica intensa ed eccitante".
Alla fine, osserva Hook sarcasticamente, "è un peccato non solo per noi e per i fan, ma forse anche per le librerie che non sapranno se mettere questo romanzo sotto lo scaffale del fantasy o della tragedia". "Dal mio punto di vista, la ragione per cui ho sciolto la band è che ero arrivato al punto di non tollerare più il comportamento di Bernard. Sono felice ma piuttosto sorpreso di vedere un dietrofront del genere, dal momento che nel libro sembra essere così felice, innamorato dei tour, dei fan e della vita. Forse dovrei riunirmi al gruppo ora che sono tutti così contenti? C'è da farci un pensierino".