 
                                            
	A poco meno di due ore dalla tragedia, sembra essersi assestato ad un morto e una dozzina di feriti - otto dei quali trasportati in ospedale - il bilancio dell'incidente avvenuto alle 14 di oggi al Palasport di Trieste, dove stasera si sarebbe dovuta tenere la quartultima tappa del tour di Jovanotti: durante le fasi di allestimento del palco un grand support, una delle colonne in acciaio che regge il traliccio sovrastante le assi al quale vengono solitamente assicurati riflettori e speaker, avrebbe ceduto facendo rovinare la struttura sullo staff addetto al montaggio. Nella sciagura un operaio è morto, mentre altri dodici colleghi sono rimasti feriti, quattro dei quali in maniera grave. Al momento il palazzetto, situato nel rione di San Sabba, a pochi passi dallo stadio Nereo Rocco, è stato posto sotto sequestro, in attesa che il magistrato arrivi a sovraintendere i rilievi. Nelle operazioni di soccorso, ancora in pieno svolgimento, stanno prendendo parte due unità dei Vigili del Fuoco e diverse ambulanze.
	
	"Poco dopo le 14 è avvenuto quello che al momento si ritiene essere un cedimento della struttura portante che sovrastava il palco", ci ha confermato telefonicamente Luigi Vignando di Azalea Promotion, società che cura la comunicazione dell'evento: "Nell'incidente è deceduto uno dei tecnici impegnati nell'allestimento, mentre altri otto sono stati portati in ospedale. Al momento non abbiamo un quadro clinico preciso dei feriti, essendo gli esami di accertamento ancora in corso. Per alcuni si parla solamente di qualche frattura, per gli altri saremo costretti ad attendere i riscontri degli esami clinici. La struttura è stata immediatamente posta sotto sequestro dalle autorità giudiziarie, che hanno già convocato tecnici e ingegneri per ricostruire le dinamiche di quanto accaduto. Al momento dell'incidente, Jovanotti non era presente nel palazzetto".
	
	Il concerto in programma stasera è stato ufficialmente annullato, così come le ultime tre date del tour in supporto all'ultima fatica in studio del cantante, "Ora", in programma al PalaPanini di Modena il 14 dicembre, al PalaRossini di Ancona il 16 e al Palasport di Livorno il 18. "Tutti i concerti sono stati sospesi", ha dichiarato il manager di Lorenzo Maurizio Salvadori all'agenzia Agi: "Entro domani dovremo decidere cosa fare: in questo momento nessuno ha voglia di salire sul palco". Maggiori dettagli in merito alle modalità di rimborso dei biglietti verranno rese note nel corso dei prossimi giorni.
	
	
	Al momento, né Jovanotti né il suo entourage hanno commentato quanto accaduto: il canale Twitter dell'artista tace, mentre il suo sito ufficiale, Soleluna.com, si presenta con la home page completamente colorata di nero e priva di collegamenti interni.
	
	Incidenti del genere, purtroppo, non sono una novità per chi si occupa dell'allestimento di grandi spettacoli dal vivo: una sciagura molto simile a quella consumatasi oggi a Trieste funestò, nel 2009, il tour di Madonna, quando - in occasione della tappa a Marsiglia - il crollo di una gru utilizzata per il montaggio della struttura scenica provocò il decesso di un operaio e il ferimento di altri sei. La polemica relativa alla sicurezza delle strutture impiegate per i grandi spettacoli musicali dal vivo divamparono la scorsa estate, quando i Cheap Trick, dopo un grave incidente - avvenuto durante uno show a Ottawa e imputabile a condizioni metereologiche critiche - rifiutarono un ingaggio a Montreal in aperta polemica con la società di produzione dell'evento, responsabile - a detta del gruppo - di servirsi di un'agenzia, la MegaShow, carente in materia di sicurezza.
