J-Ax - IMPERFETTA FORMA - la recensione

Il libro di J Ax ha un grande difetto: finisce troppo in fretta. Vola via in un attimo e ti lascia con la voglia di saperne di più. Perchè 25 anni di carriera (con due o tre capitoli dedicati all'infanzia) non si possono racchiudere in 170 pagine.

Di alcuni aspetti della sua vita mi rimane la sensazione di aver percepito e scoperto più ascoltando i suoi pezzi che divorando il libro (e visto che stiamo parlando di un cantante questo è senza ombra di dubbio un complimento) .
Esistono le platinum edition dei dischi? E allora facciamola anche di un libro! Arricchendo tanti episodi rimasti qui poco più che accenni su carta. Ax, che non è mai stato uno che si faceva problemi a schierarsi, in "Imperfetta forma" gioca a fare un po' il democristiano raccontando episodi ma evitando di fare nomi e sorvolando su molte cose che, sono certo, avrebbe saputo narrare con ben altra dovizia di particolari.
Anche l'aspetto musicale meriterebbe molto più spazio, la genesi dei singoli pezzi e quasi del tutto assente, gli aneddoti sono molto pochi. Su alcuni dischi si limita a dire che alcuni brani non li inserirebbe più ma non indica quali; tratteggia il suo periodo di sesso e droga ma al primo dedica giusto qualche riga e al secondo qualche pagina.
Sì Ax, rimettiamoci al lavoro, facciamola una extended version per i superfan (e ne hai tanti). Scaviamo nelle tante cose che sicuramente hai tralasciato, dal rapporto con Grido, a quello con i colleghi, dal primo viaggio a New York con Jad poco più che ragazzini, al matrimonio, l'amicizia con il sempre presente Space One, gli amori, la Spaghetti Funk, i brani rimasti fuori dai dischi o inseriti in singoli e lavori altrui. Hai sempre avuto moltissimo da dire, e lo sai fare in modo incisivo e non convenzionale. La cottura è perfetta, il sugo profumato e invitante , l'assaggio succulento.
Ora Zio metti in tavola il resto!

(Fabrizio Zanoni)