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«TANTRUM & TIARAS - John, Elton» la recensione di Rockol

John, Elton - TANTRUM & TIARAS - la recensione

Recensione del 01 gen 1998

Polygram Video, durata: 120 m.circa

La recensione

"Tantrum & tiaras" non è il solito homevideo che celebra la carriera e le qualità umane e morali di un artista, il suo essere bello, bravo e rispettato da tutti. No, al contrario, questo homevideo (versione allungata e accresciuta di uno special televisivo previsto per la televisione americana), girato dal fidanzato di Elton, David Furnish, è invece il ritratto, o meglio lo specchio, di una personalità eccentrica come quella di Elton John. Già dalle prime sequenze dell'homevideo, quelle che mostrano l'artista inglese impegnato in una scenata isterica nei confronti di chi, sul set del video, aveva dimenticato di prendere il suo vestito di scena dal bagagliaio della limousine, entriamo appieno nello spirito del personaggio.

Amante del lusso, della celebrità, di un certo tipo di sfarzo mondano e di presenzialismo, ciò nondimeno Elton John è un uomo capace di frequenti momenti di introspezione, nel corso dei quali probabilmente soltanto la tastiera del suo amato pianoforte è in grado di offrirgli rifugio. Lo vediamo scorrazzare per le sue varie case in giro per il mondo, prendersi cura dei cani dei domestici come se fossero dei bambini, tirare fuori una sensibilità quasi fanciullesca, a tratti, come se la vita vissuta in giro per il mondo, i concerti di fronte a folle oceaniche, gli stravizi a base di leggiadri fanciulli, droghe di ogni tipo e alcol non siano riusciti a smorzare lo stupore e l'affezione che si può provare ogni giorno per le cose semplici.

Tanti spaccati di vita, quindi, oseremmo dire quotidiana, se non fosse che di quotidiano la vita di Elton John ha ben poco: una telefonata ad uno stilista da un lato, una cena per beneficenza dall'altro, una partita a tennis con una celebrtià oggi, un concerto in Australia domani. Insomma, c'è di che non annoiarsi, ma è sempre presente nell'homevideo l'intento di raccontarsi, di aprire una volta tanto le proprie porte ad un obiettivo per mostrarsi nella propria reale dimensione. Elton John che, in accappatoio, si racconta a gambe accavallate è una visione quasi ridicola, eppure quasi tenera, per la voglia che c'è, una volta tanto, di pensare più al contenuto che al contenitore. I più cinici penseranno comunque ad un'operazione di mercato ugualmente astuta e fatta in nome del 'documentario-verità?: potrebbe anche essere, ma di certo questa videocassetta intrattiene con grande piacere e mostra, di Reginald, anche le antiche debolezze. Bravo.

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