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«ROLLING STONES, UNA VITA SULLA STRADA - Dora Lowenstein e Jools Holland» la recensione di Rockol

Dora Lowenstein e Jools Holland - ROLLING STONES, UNA VITA SULLA STRADA - la recensione

Recensione del 06 dic 1999

Giunti, 300 pagine, lire 70.000

La recensione

Se c'è una mitologia dei Rolling Stones, intesa come un'estetica esistenziale, più che artistica, "Una vita sulla strada" l'ha colta magnificamente bene. Il punto di partenza è ideale: una rock'n'roll band si conosce e riconosce soltanto on the road, dal vivo, sul palco. Tutto il resto, per quanto importante, è accessorio. Ed è proprio dal vivo, nei lunghi e folli tour americani, che i Rolling Stones hanno costruito la propria leggenda. E' vero ci sono anche dischi che rispondono ai titoli di "Let it bleed", "Sticky fingers", "Exile on main street", ma è sulla strada che i Rolling Stones sono diventate le rockstar che tutti conosciamo. Storie di eccessi e di grandi show, chiacchiere di party durati intere settimane, festicciole basate su menù con ingredienti più o meno illegali, palchi alti dozzine e dozzine di metri, fuochi d'artificio, guardie del corpo, aerei personali, quasi trecento persone al seguito (il dato è relativo agli ultimi tour), ore e ore di concerti: "Una vita sulla strada" racconta i Rolling Stones proprio così, attraverso tantissime fotografie che li riprendono sia sul palco (la loro vera casa) sia nel backstage e nei momenti di vita privata. Tutto l'arco storico della vita dei Rolling Stones è ripercorso nei dettagli: i primi anni (ovvero fino ad Altamont) sono forse quelli più interessanti perché c'è ancora il fascino di un gruppo che deve viaggiare su un furgone (e non si fermavano nemmeno per pisciare), quell'alone di mistero ben tradotto dalle immagini in bianco e nero e poi l'aria insieme innocente e maligna di Brian Jones. Poi arrivano i colori, i tour americani degli anni Settanta (è lì che è nata la leggenda dei Rolling Stones), la magniloquenza delle ultime tournée: tutto fedelmente riportato da "Una vita sulla strada" con numerosi brani di interviste a Mick Jagger e Keith Richards (che ovviamente sono i personaggi principali) ma anche ai numerosi musicisti, tecnici e membri dell'entourage che hanno avuto il modo di viverli da vicino. Con "Una vita sulla strada" bisogna accontentarsi di vederli: il libro è lussuoso, il costo relativo, la soddisfazione garantita. Un acquisto obbligatorio.

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