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«ALL-AMERICAN ANTICHRIST: L’OLTRAGGIOSA STORIA DEI MARILYN MANSON - Chris Peterman» la recensione di Rockol

Chris Peterman - ALL-AMERICAN ANTICHRIST: L’OLTRAGGIOSA STORIA DEI MARILYN MANSON - la recensione

Recensione del 04 ott 1999

Tarab, 190 pagine, £ 28mila

La recensione

In tempi recenti pochi gruppi hanno suscitato (e saputo suscitare) una ridda di opinioni contraddittorie e polemiche come i Marilyn Manson. In tempi in cui il massimo della trasgressione esercitata dai gruppi mainstream non va oltre qualche romanzato tafferuglio con dei malcapitati assistenti di volo, l’immagine freak-show dei Marilyn Manson, la loro scompaginata e inquietante linea filosofica e un innato senso dello spettacolo trasferito anche nella musica ha creato uno shock nell’immaginario del rock. Fioccano le biografie sul fenomeno di turno, che, almeno apparentemente, sembra vivere la propria stella con una discreta dose di ironia e noncuranza, regalando al pubblico proprio ciò che il pubblico, almeno da lui, sembra volere. La biografia di Peterman introduce un elemento di analisi all’orgia di memorie in stile ‘childhood days’ che popolavano l’autobiografia di Manson, stemperandone il clima malsano da “Silenzio degli innocenti” in una opportuna cornice di valutazioni e considerazioni critiche. Chi non fosse addentro alla storia del gruppo potrà così apprenderne la filosofia e l'origine, passare attraverso la storia dei loro nomi (ognuno dei componenti del gruppo ha un nome riferito ad un mito americano e un cognome preso in prestito da un efferato serial killer) e quella delle altrettante polemiche che ne hanno accompagnato ogni singolo passo. Senza dimenticare che, se è vero che musicalmente il gruppo non sembra aver mai detto niente di particolarmente nuovo, ci sono musicisti – come Stevie Vai e tanti altri – che si prostrano rispettosi di fronte al livello di produzione che caratterizza i dischi dei Manson, in particolar modo il loro più recente “Mechanical animals”, e che siamo pronti a scommettere tornerà a brillare in occasione dell’imminente album dal vivo della band. Dopo tanti libri scandalo, una fotografia giornalistica ad uso di lettori ‘laici’.


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