Modena City Ramblers - BATTAGLIONE ALLEATO - la recensione

Nella notte tra il 26 e il 27 Marzo 1945, cento uomini, tra i quali militari britannici delle Sas, partigiani scelti del Gufo Nero e della Brigata Garibaldi, soldati russi fuggiti dai campi di prigionia e disertori tedeschi, si allearono formando il Battaglione Alleato, per sconfiggere un comando nazista nella provincia di Reggio Emilia. Partendo da questo episodio della Resistenza Italiana, i Modena City Ramblers hanno deciso di costruire un intero disco (anzi doppio) alla memoria di questa storia, coinvolgendo anche numerose band ed artisti, e di intitolarlo “Battaglione alleato”.
Nel disco ogni brano racconta un momento ben preciso di quella notte: si parla d’amore, di guerra, di amicizia e fratellanza con il desiderio e l’auspicio che niente venga dimenticato e tutto possa progredire e migliorare nel nome della pace. Come “Al pivarol c’al vin dal ciel”, con un testo ibrido in dialetto reggiano e inglese, ispirato alla storia di David Kirkpatrick, il piper scozzese paracadutato per accompagnare l’attacco; una ballata dedicata al capo dei Gufi Neri, il reggiano Glauco “Gordon” Monducci (“Gordon, Glauco”); “Cinque tedeschi ad Albinea” che ricorda i cinque militari del Reich fucilati sommariamente ad Albinea l’estate dell’anno precedente nell’operazione “Tombola”, perché in procinto di passare coi partigiani, a cui già avevano fornito preziosi informazioni strategiche.
Alla realizzazione dell'album, sempre incentrato sulle sonorità folk-rock che hanno reso celebri i MCR, hanno collaborato artisti come LoGiCi Zen, gli Yonders, i Mutina Golem, i Popinga, Daniele Contardo (FryDa), gli Elizabeth, i Rossopiceno, Giulia Tripoti, i Nuju, Jason McNiff, Luca Giovanardi (Julie’s Haircut), Milo Brugnara, Lion D e Ned Ludd.