Alex Chilton - FREE AGAIN: 1970 SESSIONS - la recensione

Alex Chilton, mancato nel marzo del 2010 a causa di un infarto, negli ultimi mesi del 1969 aveva soli diciannove anni. Prima era stato a capo del giovanissimo gruppo soul-pop dei Box Tops per due anni abbondanti. Dal 1971 sarà una delle menti dei Big Star, formazione che scriverà importanti pagine del rock/power-pop americano.
“Free again: 1970 sessions” è una riedizione di “1970”, stampato nel 1996: si tratta del primo vero album solista di Chilton, registrato negli Ardent Studios della sua Memphis.
In quel periodo il giovane Alex era reduce dal fulminante successo, da un rapido matrimonio e dalla nascita un figlio e necessitava di incidere musica per conto suo (anche se in realtà quel lavoro uscirà solo molti anni dopo) di sentirsi, appunto, nuovamente libero.
Dodici episodi sono gli stessi della precedente edizione, ma ci sono anche ben otto inediti: l'unica canzone completa è “All we ever got from them was pain”, mentre gli altri sono tre mix originali in mono di altrettanti episodi già presenti nella tracklist (“Every day as we grow closer”, “Come on honey” e “The EMI song”), versioni alternative di “Free again” e “All I really want is money” e due demo inediti (“If you would marry me babe” e “It isn't always that easy”).
Da segnalare, nella scaletta originale, le cover di “Jumpin' Jack Flash” dei Rolling Stones, “Sugar sugar” degli Archies e “The happy song” dei suoi Box Tops.