Donda, il "non-album" di Kanye West

Intimo e universale, maturo e modaiolo. Parliamo di "Donda", ma parliamone davvero

Recensione del 02 set 2021 a cura di Michele Boroni

Voto 7/10

Così alla fine il famigerato “Donda” è uscito. Il decimo disco di Kanye West atteso inizialmente per il 22 luglio e più volte posticipato (tutti i rimandi li trovate qui e qui) ha visto ieri la luce su tutte le principali piattaforme streaming. Si tratta di un disco lungo - estremamente lungo (1 ora e 48 minuti per 27 brani) specialmente se confrontato con i tre lavori precedenti del rapper che duravano circa 25 minuti ciascuno - composto da tutte le canzoni presentate nei tre listening show ad Atlanta e a Chicago, comprese anche le versioni differenti – per featuring e arrangiamenti – di alcuni pezzi.

Un disco che non vuole essere un disco

Sottolineiamo questo particolare perché l'impressione generale è che "Donda" non abbia una vera dignità di disco (ad oggi non ha nemmeno una copertina e la notizia più recente è che Kanye West non avrebbe nemmeno voluto che uscisse in questo modo) e con questo intendiamo quelle caratteristiche di unità, coerenza e uniformità, che in effetti “Donda” non ha; sembrerebbe più una raccolta di pezzi che hanno costituito la colonna sonora delle performing art così teatrali e anticlimax di Kanye negli stadi americani. Nelle settimane passate riflettendo su questa bizzarra forma di promozione basata su attesa/sorpresa in molti abbiamo teorizzato che a Kanye forse interessa più concentrarsi sul processo piuttosto che sul prodotto finale e questo tipo di output conferma ancora di più questa tesi. E così noi da vecchi recensori, in fondo ancora estimatori del prodotto-disco, un po' ce ne rammarichiamo, perché "Donda" contiene pezzi estremamente brillanti e consistenti in mezzo a tante altre tracce di livello medio-basso e lungaggini varie. Ma veniamo all'analisi di questo “Donda”.

Intimo e universale, maturo e modaiolo

Rispetto ai precedenti Ye e Jesus is King che spesso davano quasi l'idea di instant record, realizzati anche in modo frettoloso, qui si intuisce che, seppur nella modalità flusso di coscienza del Nostro, su una buona parte di tracce sia stato fatto un profondo lavoro di scrittura e produzione, fosse anche solo per l'altissimo numero di persone coinvolte nella realizzazione e per i tanti featuring.

Il disco si apre con “Donda Chant” in cui Syleena Johnson ripete per quasi un minuto il nome della sacra madre di Kanye West , un po' Steve Reich un po' una pugliese che canta "(Tanto)³" di Jovanotti. Ma è dalla successiva “Jail” che le cose si fanno serie, con il tanto anticipato featuring di Jay-Z che rievoca il ritorno del Trono (il riferimento al disco che incisero insieme nel 2011), ma che critica anche le avventure del suo ex-sodale con il trumpismo e altre follie. La parte 2 di “Jail” contiene invece l'intervento dei due reietti DaBaby e Marilyn Manson, per creare l'indignazione generale.

Il disco però contiene episodi felicissimi che uniscono bene l'oggettivo talento del rapper-producer dei primi 5-6 dischi con la sua rinnovata vocazione evangelica e il gospel: “God Breathed” con il rapper Vory da Houston, oppure “Heaven and Hell” dove West riflette su Bezos, polizia, cultura moderna e religione nel suo insieme (“Conosci il Signore, il mio giubbotto antiproiettile”), mentre “Believe what I say” è Kanye in purezza, con il sample da applausi ("Doo Wop" di Lauren Hill), il tiro giusto e il classico spiazzamento di senso ("Non essere d'accordo con il messaggio / Non essere d'accordo con i metodi"). Nella traccia sulla redenzione "Come To life" - possibile singolo di cui è uscito anche il video - si percepisce l'effetto della lunga frequentazione con Bon Iver.  Non manca poi il contributo del Sunday Service Choir (in "24" e "Lord, I need you") con cui aveva collaborato nel disco gospel Jesus is Born.  Un discorso a parte va fatto per “Jesus Lord”, intima confessione sui suoi ultimi anni, i pensieri suicidi, l'avvicinamento a Dio, i dubbi e il dolore ("Se parlo con Cristo posso riportare in vita mia madre?"), la brutalità della polizia e il razzismo ("Meglio avere una strategia o potresti essere una statistica"). Un pezzo sfidante e intenso rappato insieme a Jay Electronica e al gruppo hip-hop di New York The LOX.

Non mancano ovviamente i riferimenti alla Santa Madre (in “Donda” e in altre tracce si sente anche la sua voce) e alla separazione con Kim Kardashian (nella già citata “Lord I need you” rappa "Sai che sarai sempre la mia reginetta del ballo preferita / Anche quando indossiamo scarpe da papà e jeans da mamma", ma anche "Comincio a sentirmi come se tu non fossi felice per me ultimamente, tesoro").

Se da una parte valorizza (in “Hurricane”) la voce ultra pop di The Weeknd e l'ex parente star Travis Scott (sempre puntuale in "Praise God"), dall'altra il buon Kanye West si perde in tutto quei beat trap modaioli e abusi di autotune sempre meno funzionali con i vari Playboi Carti, Lil Yachty, Lil Durk, Pop Smoke che fungono da inutile riempimento in attesa della prossima traccia rilevante. E questo rappresenta l'altro lato della medaglia di questo lavoro rendendone faticoso l'ascolto per intero, nonostante risulti fino ad oggi il suo lavoro complessivamente più maturo. 

Il fatto che questo disco sia così lungo avrà sicuramente delle motivazioni legate allo streaming (dopo i primi giorni ha registrato una serie di record nelle piattaforme streaming, non assoluti ma perlopiù relativi al 2021, ma comunque importanti), tuttavia una versione oculata – e forse anche vecchio stile – nella gestione dell'economia del disco con meno canzoni, tra cui quelle significative ed eccellenti, sarebbe stato forse tra i lavori più maturi di Kanye West.

Tracklist

01. Donda Chant (00:52)
02. Jail (04:57)
03. God Breathed (05:33)
04. Off The Grid (05:39)
05. Hurricane (04:03)
06. Praise God (03:46)
07. Jonah (03:15)
08. Ok Ok (03:24)
09. Junya (02:27)
10. Believe What I Say (04:02)
11. 24 (03:17)
12. Remote Control (03:18)
13. Moon (02:36)
14. Heaven and Hell (02:25)
15. Donda (02:08)
16. Keep My Spirit Alive (03:41)
17. Jesus Lord (08:58)
18. New Again (03:03)
19. Tell The Vision (01:44)
20. Lord I Need You (02:42)
21. Pure Souls (05:58)
22. Come to Life (05:10)
23. No Child Left Behind (02:58)
24. Jail pt 2 (04:57)
25. Ok Ok pt 2 (03:24)
26. Junya pt 2 (03:02)
27. Jesus Lord pt 2 (11:30)

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