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«YOU HEAR GEORGIA - Blackberry Smoke» la recensione di Rockol

Il conforto del Sud dei Blackberry Smoke

Nel nuovo "You Hear Georgia", la rock band di Atlanta racchiude l'essenza della sua Georgia, tra country, honky tonk e folk che non si curano affatto del tempo e delle mode

Recensione del 10 giu 2021 a cura di Marco Di Milia

Voto 7.5/10

La recensione

Il caro vecchio conforto del Sud dei Blackberry Smoke non si accende solo di sbornie country e di un’aria da navigati mandriani, ma anche del profumo di pesche della loro Georgia. Alla rock band di Atlanta non servono particolari cambi di rotta, consapevole di aver trovato in quelle coordinate la propria migliore genuinità.

“You Hear Georgia” è così un album di classico southern rock duro e crudo, zeppo di grandi e piccoli cliché del genere, sospeso tra inni esistenziali e vecchie tradizioni che profumano di polvere e whisky, di jeans sdruciti e fibbie luccicanti, burrasche emotive e rapporti personali sempre troppo complicati. In dieci brani, il gruppo distilla tutto il suo credo ampiamente collaudato da anni di vita trascorsa macinando chilometri su chilometri per suonare in ogni dove, così come da una carriera arrivata a contare ormai quasi due decenni di ininterrotta attività.

Orgoglio e passione si fondono dunque nel settimo album degli Smokes attraverso gli intrecci delle chitarre con la timbrica morbida del barbuto sciamano Charlie Starr, principale compositore e paroliere della compagine che tributa con i propri compagni un canzoniere che racchiude l’essenza stessa della Georgia, “Lo Stato delle Pesche”, che dai Black Crowes ai Drive-By Truckers, ha racchiuso nei suoi crocevia highway sconfinate e demoni solitari, in una miscela meticcia di honky tonk, country e folk che non si cura affatto di dettagli come il tempo e le mode.

Stomper infuocati, dixieland e ballate malinconiche

Lasciandosi trasportare dal torrido groove di “Live it down” o nella disillusione irriverente di “Old scarecrow”, l’universo sonoro degli Smoke si riempie perciò delle suggestioni che furono di Lynyrd Skynyrd e Allman Brothers. Tra stomper infuocati, dixieland e ballatone malinconiche rivivono in questo modo i sentimenti fieri e anche alquanto pungenti dell’America rurale, filtrati dalla voce di Starr che prende di mira coloro che non riescono a vedere oltre i pregiudizi che ancora abbondano al di sotto della linea Mason-Dixon, limite di demarcazione culturale tra il Nordest e il Sud degli States.

“Hey Delilah” richiama le atmosfere più rilassate dei fratelli Robinson e nella slide sognante di “Old enough to know” o in una “Lonesome for a livin’” che vede la partecipazione della star del country Jamey Johnson, il gruppo mette sul piatto tutta la saggezza degli uomini di Atlanta racchiusa in strofe come “Non fidarti di un uomo adulto con un soprannome” e "Niente che valga un accidente accade dopo le 2 del mattino”. Ancora, il contributo di un fuoriclasse come Warren Haynes dei Gov’t Mule, co-autore in “All rise again”, ne aumenta quel carattere sanguigno che non teme di fare i conti con la modernità. Se l’effetto sorpresa in “You Hear Georgia” sembra fuori dai giochi, l’approccio onesto e senza fronzoli riporta a casa tutto l’animo schietto di questi eterni fricchettoni per le proprie radici.

Highway to Georgia

Tra riff sporchi e ritornelli trascinanti, la band porta con sé la ricca eredità musicale della nativa Georgia, onorando le persone, i luoghi e i suoni del suo stato d'origine. Con l'aggiunta del produttore Dave Cobb in cabina di regia - un altro collega georgiano temprato sul campo con Jason Isbell e Chris Stapleton -, il nuovo album consegna insieme grinta e spavalderia. I Blackberry Smoke hanno reso la Georgia orgogliosa ancora una volta.

Tracklist

01. Live It Down (04:06)
02. You Hear Georgia (04:05)
03. Hey Delilah (03:53)
04. Ain't the Same (04:20)
05. Lonesome for a Livin' (feat. Jamey Johnson) (04:28)
06. All Rise Again (feat. Warren Haynes) (04:13)
07. Old Enough to Know (03:28)
08. Morningside (04:24)
09. All over the Road (03:48)
10. Old Scarecrow (03:36)

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