L'enfant prodige del rap italiano con addosso gli occhi di tutta la scena: è questa, probabilmente, la miglior definizione possibile di tha Supreme. Romano classe 2001, all'anagrafe Davide Mattei, tha Supreme è piombato sulla scena solo qualche anno fa, inizialmente come produttore. I beat prodotti per Dani Faiv - “GameBoy Color”, “La La La La La” - e Salmo - “Perdonami” sono serviti solo da preludio a qualcosa di più grande.
L'esordio come rapper ha spaccato la scena, tra chi lodava l'originalità e chi lo riteneva un qualcosa di alieno, avulso al rap. La risposta del mercato è stata indubbiamente positiva: i primi cinque singoli - “6itch”, “5olo”, “scuol4”, “m8nstar”, “oh 9od” - hanno generato numeri importanti in poco tempo. Sono arrivate di conseguenza diverse collaborazioni di prestigio, che hanno inserito il nome di tha Supreme nell'elenco degli artisti più attesi dell'anno: i suoi ritornelli e le sue strofe metricamente articolate compaiono infatti anche nei lavori di Gemitaiz & MadMan, Marracash, nel Machete Mixtape, mentre tra gli altri ha prodotto anche Nitro, Izi e Mara Sattei.
“23 6451” è senza uno dei dischi d'esordio più attesi di quest'anno. Pubblicato da Epic/Sony Music Italy, il disco è stato curato interamente da tha Supreme, dal concept a tutte le strumentali, passando per il mix dell'intero progetto. Diversi invece sono i nomi che figurano alla voce collaborazioni, tutti di spessore assoluto, a dimostrare quale sia il peso specifico di quest'album. Compaiono strofe di Nitro, Nayt, Lazza, Fabri Fibra, Mara Sattei, Marracash, Dani Faiv, Salmo, Mahmood, Gemitaiz e MadMan, per un totale di 20 tracce.
Non è facile analizzare un disco come “23 6451”, anche in virtù del turbinio mediatico generato dal progetto. Il disco di tha Supreme non ha nessuno dei tratti che solitamente caratterizzano un esordio: è un progetto estremamente ambizioso dal punto di vista musicale, e il risultato super di gran lunga l'ambizione iniziale. Per esempio, la varietà delle strumentali è ottima, aspetto sorprendente in un disco da venti tracce. La complessità dei beat riesce in alcuni frangenti a colpire al primo ascolto, grazie ad una combinazione di suoni unica nel suo genere, che si amalgama alla perfezione con l'impeccabile scelta di linee melodiche di tha Supreme. Il giovane artista romano utilizza infatti la voce come se fosse uno strumento aggiuntivo sulla strumentale, calibrandola in base ai suoni già presenti e al mood della traccia, adattando poi la metrica di conseguenza. Il risultato finale sono brani stratificati, a volte non facilissimi da comprendere del tutto al primo ascolto, ma sempre caratterizzati da ritornelli che entrano in testa fin da subito. Tutti i singoli precedentemente pubblicati dall'artista trovano posto nella tracklist, che a livello lirico rispecchia in pieno l'età anagrafica del rapper e producer.
“23 6451” è un disco spontaneo, leggero, che affronta i temi tipici di quella fase dell'adolescenza: i rapporti con gli amici e le istituzioni, il sentirsi diversi da tanti coetanei e il bisogno di sfogarsi, i rapporti con le ragazze e altro ancora. Il tono fortemente ironico rende i brani scorrevoli, mentre il compito di portare spessore lirico è affidato ad alcune delle strofe dei featuring, soprattutto Nitro, Fabri Fibra, Marracash, Gemitaiz e MadMan; tha Supreme non si sforza di tradire una finta maturità che non gli appartiene, rimane sempre se stesso in tutti i brani, rendendo la sua voce e le altre coinvolte perfettamente complementari.
“23 6451” è un progetto unico nel suo genere, tanto musicalmente quanto a livello di interpretazioni. Lo stile di tha Supreme sicuramente non potrà mettere d'accordo tutti, ma è una novità per la scena e in quanto tale si è ritagliato una posizione di riguardo. Un esordio in pompa magna, il cui scopo non è regalare liriche indimenticabili ma un'esperienza d'ascolto immersiva e affascinante: obiettivo centrato. Le premesse per una carriera interessante ci sono tutte: “23 6451” è un biglietto da visita impeccabile.
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